Criminalità

Racket e usura in Lombardia, De Corato: "Premieremo gli imprenditori coraggiosi"

Da un sondaggio effettuato a Lonate Pozzolo, un cittadino su 10 non denuncerebbe per paura.

Racket e usura in Lombardia, De Corato: "Premieremo gli imprenditori coraggiosi"
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Il punto sui tentacoli delle organizzazioni criminali in Lombardia, tra racket e usura, all'iniziativa organizzata dall'associazione "Sos Italia Libera" di Paolo Bocedi all'Università dell'Insubria.

Racket e usura in Lombardia, l'importanza dell'educazione

Come hanno dimostrato i tre recenti arresti per gli incendi ai danni di un imprenditore di pochi giorni fa, racket e usura sono una realtà attuale anche in Lombardia. Un appuntamento importante quindi quello che ieri, venerdì 7 febbraio, si è tenuto nell'aula magna dell'Università dell'Insubria organizzato dal presidente dell'associazione SOS Italia Libera del saronnese Paolo Bocedi, dal titolo "Mafia e antimafia al nord, mai più soli contro il pizzo". Appuntamento in cui sono intervenuti anche il prefetto Anna Porzio, Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento iniziative antiracket ed antiusura, il sindaco di Varese Davide Galimberti e l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato. Quest'ultimo ha ricordato, nel suo intervento, che

"Regione Lombardia, assieme all'ufficio scolastico Regionale per la Lombardia, ha creato 13 centri per la promozione alla legalità, uno in ogni provincia e 2 a Milano. In questi luoghi i ragazzi realizzano progetti con un focus specifico sulla lotta alla corruzione e alla criminalità".

Criminali aiutato dall'indifferenza

Come noto, racket e usura al pari delle organizzazioni criminali prosperano grazie all'indifferenza e all'omertà. Come emerso dai risultati di un questionario (anonimo) presentato durante l'iniziativa e sottoposto ai cittadini di Lonate Pozzolo, su 267 intervistati che hanno risposto, il 13% ha dichiarato che non denuncerebbe per paura. Ed è questa, la paura, l'arma su cui fa affidamento la criminalità organizzata.

Geolocalizzare i beni confiscati

La lotta alle mafie e alla criminalità si fa anche grazie al riutilizzo dei beni confiscati al termine delle operazioni delle Forze dell'Ordine. In Lombardia, ci sono oltre 1800 beni immobili confiscati dati in gestione e 1150 affidati, oltre a 273 aziende confiscate e date in gestione e 85 destinate.

"Per quanto riguarda i beni confiscati - ha aggiunto De Corato - come Regione Lombardia abbiamo creato una piattaforma per la geolocalizzazione di tutto questo patrimonio a disposizione di Prefettura ed enti pubblici per una gestione e una riassegnazione degli stessi ancora più veloce".

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C'è chi dice "No"

Non tutti pagano, e non tutti tacciono. Ne è esempio la storia di San Giuliano Milanese, dove un imprenditore non ha ceduto a tre uomini, presentatisi come membri della Stidda con una richiesta di 150mila euro e che, al suo rifiuto, hanno appiccato incendi contro la sede della sua agenzia, ai mezzi pesanti in un cantiere e a un container-ufficio vendite.

"Un imprenditore che non si è piegato alla malavita e che ha collaborato con i Carabinieri consentendo l'arresto di 3 persone a San Giuliano Milanese che da mesi lo minacciavano ed intimidivano chiedendogli il 'pizzo' - ha ricordato De Corato -  Ho proposto che questo coraggioso imprenditore venga insignito della massima onorificenza di Regione Lombardia in quanto il suo comportamento rappresenta un positivo modello per tutti".

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