Puzze ad Abbiate Guazzone, presentati i risultati delle analisi Arpa
Analisi di Arpa su un'azienda della zona industriale produttrice di compost, alla quale sono stati prescritti alcuni interventi per limitare i cattivi odori. Il sindaco: "Verificheremo tramite Arpa. Importante la conferma che non ci sono pericoli per i cittadini"
Stamattina, martedì 22 marzo, in conferenza stampa il sindaco di Tradate Giuseppe Bascialla e l'assessore all'Ecologia Vito Pipolo hanno presentato i risultati delle analisi condotte da Arpa alla ricerca dell'origine delle puzze che da anni vengono periodicamente segnalate dai residenti di Abbiate Guazzone.
Puzze ad Abbiate, analisi in zona industriale
Il 10 febbraio un primo sopralluogo e i primi sospetti. Poi le analisi e i controlli, che avrebbero confermato in una delle aziende della zona industriale una delle possibili origini degli odori acri, acidi e "chimici" che spesso impestano l'aria di Abbiate e, pare, arriverebbero anche fino a Cislago.
"Non possiamo dire che sia quella la causa - ha premesso il sindaco Bascialla - ma certo che quella è una realtà che presenta una certa situazione e che ora dovrà fare degli interventi".
I nasi elettronici di Arpa sono stati puntati sulla Natura che Vive, azienda che si occupa della trasformazione in compost di frazioni umide e verdi, compreso quello del Comune. Una capacità, per l'area, di circa 21mila tonnellate di materiale ogni anno.
"Il problema - ha rilevato Pipolo - è che tutte le lavorazioni sono all'aperto, e quindi esposte al soffio del vento. Quando questo soffia verso l'abitato, la puzza arriva alle case".
"Verificheremo rispetto delle prescrizioni"
Ma cos'ha rilevato Arpa? Per prima cosa, che i cattivi odori che si sentono ad Abbiate non sono segnali di presenza di sostanze nocive. E questa è, certamente, la cosa più importante. Insomma, tanto fastidio ma alcun pericolo per chi si trova a portata di naso.
Ma da dove arriva la puzza? Semplificando, l'azienda non fa altro che accumulare verde e umido, tritarlo e una volta raccolto in cumuli farlo "maturare" fino a trasformarlo in compost. Processo che, come si può immaginare, produce un certo olezzo, assente invece una volta che il procedimento è terminato.
Nel documento stilato da Arpa a seguito del sopralluogo, si legge infatti che si ritiene che "le molestie olfattive possano essere originate da operazioni di vagliatura finale di cumuli non ancora stabili".
Rilevate dagli ispettori una serie di inottemperanze, come la corretta pulizia dei canali di raccolta acque, la mancata separazione di alcuni cumuli in maturazione dai rifiuti in ingresso, la mancata misurazione delle temperature dei cumuli (necessaria per capire a che punto di maturazione sono) e alcune discrepanze nei registri con le date di formazione dei cumuli e di termine maturazione, oltre ad e altre "difformità" registrate proprio nella giornata del 17 gennaio, in cui i cattivi odori erano stati segnalati non solo da Abbiatesi e Tradatesi ma anche dagli abitanti di Locate, Carbonate e Mozzate.
"Credo sia la seconda relazione svolta da Arpa, sempre per lo stesso motivo - ricorda Pipolo - le indicazioni che Arpa fornisce all'azienda sono chiare, come è chiaro che se non si rimetterà in regola rischia di non avere l'autorizzazione per continuare a lavorare".
"Verificheremo tramite l'ufficio dell'Agenzia che vengano rispettate - concludono sindaco e assessore - Se lo saranno, e se le segnalazioni si fermeranno, avremo la prova del nove su tutta la vicenda. In questo l'attenzione e le segnalazioni dei cittadini sono fondamentali. Se poi, nonostante la rimessa in regola, le puzze dovessero continuare valuteremo la possibilità di richiedere una riduzione dei volumi di materiali trattati dall'impianto".