Mensa dei poveri

Processo Mensa dei Poveri, chiesti 5 anni e 6 mesi per Lara Comi

La saronnese è accusata di corruzione, falsa fattura e truffa ai danni dell'Unione Europea

Processo Mensa dei Poveri, chiesti 5 anni e 6 mesi per Lara Comi
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Battute finali a Milano del maxi processo Mensa dei Poveri che vede tra gli imputati anche l'europarlamentare saronnese Lara Comi, accusata di corruzione, false fatture e truffa ai danni dell'Unione Europea.

Mensa dei Poveri, formulate le richieste di condanna

Quella a carico della saronnese, che nel 2019 è finita ai domiciliari, non è la più pesante delle richieste formulate dai Pubblici Ministeri milanesi Stefano Civardi e Silvia Bonardi, rappresentanti dell'accusa nel maxi processo sul presunto sistema di mazzette, tangenti, appalti finanziamenti illeciti e nomine pilotate che avrebbe avuto al suo epicentro il "mullah" di Forza Italia a Varese Nino Caianiello.

Per l'imprenditore Daniele D'Alfonso  è stata chiesta una condanna a 9 anni e 10 mesi; per l'ex vicecoordinatore lombardo del partito di Silvio Berlusconi Pietro Tatarella è stata chiesta una condanna a 7 anni. Tre anni e tre mesi col riconoscimento delle attenuanti generiche chiesti invece per l'ex consigliere regionale, oggi sindaco in Abruzzo, Fabio Altitonante; due anni e 30mila euro di multa chiesti all'ex deputato Diego Sozzani per finanziamento illecito (chiesta, per lui, l'assoluzione dall'accusa di corruzione).

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