Tassi oltre il 200% e pressioni su chi non pagava: la Guardia di finanza di Varese ha interrotto un’attività illecita di prestiti portata avanti da un coppia di origine sudamericana.
Prestiti da usura per 100mila euro: tassi fino al 216%
Nell’ambito di una complessa indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Varese, i Finanzieri del Gruppo di Varese hanno disarticolato un sistema illecito volto alla concessione di prestiti a tassi usurari, perpetrato ai danni di soggetti in condizioni economiche particolarmente precarie.
In particolare, le attività investigative hanno consentito di accertare che, nel periodo compreso tra il 2021 e il 2024, due coniugi – uno dei quali di origine peruviana – avevano avviato un’attività abusiva di intermediazione finanziaria, erogando prestiti per un importo complessivo pari a circa 100.000 euro, applicando tassi d’interesse annui variabili dal 25% fino al 216%. Tale attività illecita era prevalentemente rivolta ai membri della comunità sudamericana residenti nella provincia di Varese, molti dei quali versavano in situazioni di fragilità economica, sociale e talvolta lavorativa, rendendoli particolarmente suscettibili a forme di sfruttamento finanziario.
Un meccanismo ormai consolidato
Il quadro probatorio emerso ha permesso di documentare un meccanismo consolidato, caratterizzato dalla concessione di denaro contante con la promessa di restituzione in tempi brevi e accompagnato da pressioni indebite e reiterate esercitate dagli indagati nei confronti delle persone vulnerabili, anche al fine di eludere eventuali controlli da parte delle Autorità. Per entrambi i soggetti coinvolti è stata formalizzata una denuncia per i reati di usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria; uno dei due, inoltre, è stato sottoposto a misura cautelare in carcere in ottemperanza a un’Ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Varese.
L’attività svolta si colloca all’interno delle costanti iniziative promosse dalla Guardia di Finanza finalizzate a garantire la legalità economica e a tutelare le categorie più vulnerabili della popolazione, frequentemente oggetto di pratiche predatorie, nonché a contrastare i reati economico-finanziari che compromettono la coesione sociale, alimentando fenomeni di illegalità sommersa.