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Picco di furti di biciclette, allo Sportello dei Diritti circa il 20% di segnalazioni in più

Dopo il furto vengono spesso rivendute a basso prezzo a cittadini ignari. L'allarme dello Sportello dei Diritti

Picco di furti di biciclette, allo Sportello dei Diritti circa il 20% di segnalazioni in più
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Arrivano da tutt'Italia, Varese compresa, numerose segnalazioni allo Sportello dei Diritti su un aumento dei furti di biciclette, complice la bella stagione e, forse, la corsa alle due ruote dopo la fine del lockdown.

Furti di biciclette, il 20% di segnalazioni in più

Caccia alle biciclette e non solo nei negozi, soprattutto delle grandi città dove i cittadini possono usufruire del bonus deciso dal Governo con gli ultimi provvedimenti economici legati all'emergenza Covid. In queste settimane, lo Sportello dei Diritti ha rilevato un forte aumento delle segnalazioni di furto, di ogni tipo di mezzo dal "catorcio" alla bici di marca. Aumento che, rispetto alla stessa stagione di un anno fa è del circa il 20%.

"Il numero esatto, peraltro - osserva lo Sportello dei Diritti - é pressoché impossibile da individuare giacché molti di questi fatti non vengono neanche denunciati, specie se ad essere rubata é una bicicletta vecchia ed obsoleta".

Non solo bici "intere"

I posti più gettonati dai ladri di biciclette sono le rastrelliere nei giardini dei condomini, quest'ultimi meno controllati durante il periodo del lockdown. Ciò che colpisce é che se prima erano i cicli nella loro versione "integrale" ad essere presi di mira dai predoni, oggi tutte le componenti sono diventate facile preda di questi lestofanti: selle, ruote, pedali, manubri o fanali poco importa, e poco ci vuole. Ma sono gli stalli in città a essere i punti più "ambiti" ove questi soggetti si procurano i "cimeli". Solo per fare un esempio, a Varese in un solo giorno sono state rubate quattro biciclette regolarmente legate con la catena alla stessa rastrelliera. E venendo a questo tipo di refurtiva, poco importa al ladro che si tratti di un catorcio o dell'ultimo modello al carbonio, perché tutte sono a rischio e l'entità del fenomeno dimostra che ci sono malintenzionati che hanno raggiunto un buon livello di "specializzazione" e che risultano essere ben attrezzati per le effrazioni e soprattutto rapidi. Rapidi a rubare e così a rivendere al ricettatore di turno, anche incolpevoli cittadini che pensano magari di acquistare una bici usata a buon prezzo.

"Ostacolo alla diffusione della bicicletta"

Non c'è solo il danno materiale ai cittadini derubati ma, come spiega il presidente dello Sportello dei Diritti Giovanni D'Agata i furti danneggiano ogni tentativo di diffondere la mobilità dolce in città e nei paesi:

"Sono ormai in molti che per paura dei furti rinunciano ad usare quotidianamente una bici decente - fa notare -  cioè in piena regola col codice della strada ed optano per bici 'minimaliste' arrivando tal volta a mettere a rischio anche la propria sicurezza (mancanza di fanali, freni sgangherati etc)".

Le contromisure

Sempre D'Agata suggerisce una strada per ridurre il fenomeno: visto che nemmeno lucchetti e grosse catene riescono spesso a salvare le due ruote, meglio installare le rastrelliere in zone videosorvegliate, e "invitare tutti i cittadini a denunciare prontamente il torto subito alle autorità".

"Spetta, quindi, alle forze dell'ordine e ai sindaci agire perché si ponga un argine, con una seria lotta a questo tipo di microcriminalità - conclude - anche perché questa tipologia di reati sono legati ad altri crimini come lo spaccio 'al dettaglio' degli stupefacenti".

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