Monza

Pena scontata, ma prima dell'espulsione aggredisce i poliziotti: ri-arrestato

Dopo aver scontato la prima condanna, anzichè lasciare il territorio nazionale era tornato a spacciare in un bivacco nel Parco delle Groane. In Questura per l'espulsione ora ha dato in escandescenza, aggredendo gli agenti e tentando di dar fuoco al materasso, per evitare il rimpatrio in Marocco

Pena scontata, ma prima dell'espulsione aggredisce i poliziotti: ri-arrestato
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Appena scarcerato aggredisce i poliziotti della Questura di Monza e tenta di scappare, arrestato.

Era in carcere per reati  in materia di stupefacenti

Alle 15.30 di lunedì, 7 agosto 2023, un 28enne di origine marocchina, dopo essere stato dimesso dal carcere di Monza a seguito della scarcerazione anticipata dopo 7  anni e 4 mesi di reclusione per i numerosi reati in materia di stupefacenti, veniva accompagnato all’Ufficio Immigrazione della Questura di Monza al fine di procedere al suo trattenimento e collocamento al Cpr Potenza, dove sarebbe stato accompagnato dagli agenti il mattino seguente per il definitivo allontanamento dal territorio nazionale.

Irregolare, era in procinto di essere espatriato

Il cittadino marocchino, sbarcato irregolarmente sulle coste pugliesi nel mese di luglio 2015, da subito si era dedicato allo spaccio di stupefacenti. Nel 2017 era stato condannato a 4 anni di reclusione, sentenza confermata anche in appello, per spaccio di sostanze stupefacenti, scontando la pena fino al mese di maggio 2020. Successivamente alla sua scarcerazione era stato emesso nei suoi confronti un provvedimento di espulsione da parte del Prefetto di Nuoro eseguito con l’ordine del Questore di Nuoro a lasciare il territorio nazionale entro sette giorni.

Spacciava anche nel Parco delle Groane

Il giovane marocchino, invece di eseguire l’ordine del Questore e abbandonare il territorio nazionale, era tornato nuovamente a spacciare all’interno della zona boschiva del Parco delle Groane a ridosso della SP 527 nel Comune di Solaro: lo straniero aveva adibito all’interno della boscaglia una vera e propria piazzola di spaccio.

Al suo interno erano stati rinvenuti rotoli di sacchetti di plastica trasparente, bilancini di precisione, più di mille euro in contante in diversi tagli unitamente a diversa sostanza stupefacente precisamente 148 grammi di eroina, 3,93 grammi di cocaina, 52, 89 grammi di hashish avvolti già in bustine di cellophane e 4 telefoni cellulari. A seguito dell’arresto da parte dei Carabinieri di Solaro era stato condannato alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione con l’interdizione dai pubblici uffici.

Doveva essere accompagnato al Cpr di Potenza

Scarcerato nella giornata di lunedì 7 agosto, dopo aver scontato la condanna per quest’ultimo reato, in considerazione della sua irregolarità sul territorio e dei gravi reati commessi in materia di spaccio di stupefacenti, il Questore della provincia di Monza e della Brianza Marco Odorisio aveva disposto l’accompagnamento e il collocamento dello straniero al CPR di Potenza Palazzo San Gervasio, dove sarebbe stato trattenuto per il tempo strettamente necessario al definitivo allontanamento dal territorio nazionale, grazie al posto messo a disposizione dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione.

Si è ribellato dicendo di non voler tornare in Marocco

Verso le 19.30 il 28enne marocchino, durante le fasi finali di notifica del provvedimento di accompagnamento presso il Centro di permanenza per il rimpatrio di Potenza, una volta compreso che sarebbe stato tradotto il giorno successivo presso un centro specializzato ai fini del rimpatrio, ha iniziato a mostrare palesi segni di insofferenza e agitazione, iniziando a urlare e a riferire ripetutamente che non avrebbe in nessun modo consentito il rimpatrio in Marocco, anche a costo di commettere atti e violenze tali da farlo ritornare immediatamente in carcere.

Al fine dunque di evitare in ogni modo il ripatrio, il soggetto ha tentato di ingerire un anello che portava al dito della mano destra, venendo fermato dai poliziotti che prontamente rimuovevano l’oggetto dalle sue mani.

Pugni e calci agli agenti

Per la sicurezza dei poliziotti presenti negli uffici e per garantire la stessa incolumità del soggetto, il giovane è stato fatto accomodare all’interno della saletta dei fermati, così da precludere atti inconsulti o autolesionisti. In un primo momento l’uomo è sembrato calmarsi ma all’improvviso ha dato in escandescenza impedendo l’accesso agli agenti nella stanza, tenendo chiusa la porta e tirando pugni in direzione dei poliziotti, tentando di dar fuoco al materassino in gommapiuma presente, ma senza esito.

Una volta entrati per porre in sicurezza il soggetto e per evitare nuovi atti pericolosi, l’uomo si è scagliato violentemente verso gli operatori di polizia sferrando diversi pugni e calci e colpendo chiunque gli capitasse a tiro.

Nemmeno lo spray è servito a placarlo

Vista, dunque, l’incontenibilità e la pericolosità del giovane, gli agenti spray al peperoncino in dotazione alle Forze dell’Ordine per cercare di rendere inerme l’uomo, ormai diventato violento, furente, aggressivo e sempre più disposto a commettere atti violenti per raggiungere il suo obiettivo.

Lo spray, tuttavia, non ha sortito alcun effetto su di lui che, anzi, preso da maggior foga e rabbia, dopo aver nuovamente spinto gli operanti intervenuti, si è liberato dalla presa e, aperta una finestra presente nella sala, è uscito all’esterno dopo aver colpito con un calcio i poliziotti che avevano cercato di trattenerlo.

Bloccato dai sei poliziotti

Dopo aver percorso alcuni metri all’interno del perimetro della Questura, l’uomo è stato raggiunto e fermato. Per contenere la sua rabbia, il 28enne è stato immobilizzato da sei operatori della Questura, sebbene lo stesso, pur fermato, continuasse imperterrito ad agitarsi, a gridare, a muoversi e a scalciare furiosamente, cercando nuovamente darsi alla fuga.

Una volta posto in sicurezza, è stato fatto accomodare all’interno di una Volante e lì nuovamente ha tentato di colpire gli agenti con calci e spunti, gridando minacce di morte contro i poliziotti, apostrofandoli in maniera scurrile, aggiungendo che non si sarebbe mai fatto collocare in un CPR, diversamente avrebbe preferito il carcere oppure morire.

Arrestato, sarà espulso

Data la flagranza del reato e la gravità della condotta, il giovane è stato arrestato per i reati di danneggiamento e di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale e associato al carcere di Monza San Quirico, a disposizione della Procura della Repubblica di Monza per il giudizio direttissimo davanti al Tribunale di Monza svoltosi ieri.

All’esito dell’udienza il giudice lo ha condannato a un anno e sei mesi di reclusione concedendo il nulla osta all’espulsione.

Pertanto, grazie a un altro posto messo a messo a disposizione dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione al CPR di Milano, il Questore della provincia di Monza e della Brianza, ha disposto il suo accompagnamento lì, avvenuto ieri. Sarà trattenuto per il tempo strettamente necessario al definitivo allontanamento dal territorio nazionale.

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