Ospedale di Saronno, il Comitato: "Tante promesse ma pochi fatti: nulla si muove"
Lavori fermi, risorse inutilizzate, reparti mai rientrati da Busto e personale carente. "Prima dell’emergenza pandemia il nostro ospedale disponeva di 250 posti letto, oggi sono meno della metà"
Passano i mesi, annunci e promesse si accumulano ma di fatti non se ne vedono: il Comitato per la salvaguardia ed il rilancio dell’Ospedale di Saronno riaccende i riflettori su un ospedale cittadino in forte sofferenza. Di seguito il loro comunicato stampa.
Ospedale di Saronno, il Comitato: "Passati mesi, nulla si muove"
Lo scorso 26 maggio il nuovo Direttore Sanitario dell’ASST Valle Olona, Dr. Arici, definiva “imprescindibile” l’Ospedale di Saronno e prometteva il massimo impegno al ripristino di tutte le attività interrotte e trasferite a Busto Arsizio.
Un mese dopo il Direttore generale Welfare di Regione Lombardia ribadiva ai Sindaci di Saronno e Rovello Porro lo stesso impegno. Quindi la promessa del ritorno alla piena efficienza prevista per un ospedale di primo livello, come da sempre lo definisce il Direttore Generale dell’azienda ospedaliera.
Sono passati mesi ma nulla si muove: fermi i lavori di ristrutturazione del settimo ed ottavo piano e delle nuove sale operatorie, finanziati da anni; altrettanto ferma la ristrutturazione del padiglione marrone, finanziata con fondi governativi per far fronte alla pandemia e destinati alla Divisione di Medicina. Parliamo dei famosi 23 milioni di euro, sinora inutilizzati! Non è il caso di accelerare i tempi della progettazione e dell’affidamento dei lavori?
L’emergenza Covid 19 è, per ora e speriamo per sempre, alle spalle: non altrettanto lo sono le emergenze di reparti quali il Pronto soccorso, la Rianimazione, il Laboratorio analisi il cui personale è ormai pericolosamente al lumicino con le conseguenze che è facile immaginare. Lo stesso vale per attività ambulatoriali quali la Diabetologia e l’Allergologia, di fatto sparite. Per non dire dei biblici tempi di attesa delle attività rimaste, il tutto per una inesistente programmazione dell’assunzione di Personale sanitario.
Prima dell’emergenza pandemia il nostro ospedale disponeva di 250 posti letto, oggi sono meno della metà per una popolazione di 200.000 persone quando la media nazionale è di 2.5 posti letto ogni 1000 abitanti.
Ci aspettiamo risposte concrete su quanto ed in quali tempi verrà fatto.