Operazione "The Growers": sgominata banda di albanesi, serra e laboratorio in un capannone
Due capannoni, a Buscate e a Turbigo, trasformati in serre e laboratori per la produzione di stupefacenti
Sgominata organizzazione criminale dedita alla coltivazione ed allo spaccio di marjuana: arrestati 7 cittadini albanesi, sequestrati un capannone industriale allestito a laboratorio di produzione, numerose piante di canapa indiana e svariati chili di sostanza stupefacente.
Operazione "The Growers", tra armi e droga
Nella giornata di martedì 9 novembre 2011, la Polizia di Stato di Gallarate ha messo ko su una banda di soggetti albanesi dediti alla coltivazione e produzione di ingenti quantità di sostanze stupefacenti; nei loro confronti sono state eseguite due misure di custodia cautelare in carcere per due soggetti coinvolti a vario titolo nell’organizzazione criminale.
La vicenda ha preso il via dal 21 giugno 2021, quando, in un capannone industriale di Buscate, la Polizia di Stato di Gallarate aveva arrestato 5 cittadini albanesi trovati con 1.176 piante di canapa indiana, dell’altezza media di circa 150 centimetri ognuna, 13 chilogrammi lordi di infiorescenze di canapa indiana e 35 chilogrammi di foglie essiccate di canapa indiana.
I tizi erano stati sorpresi mentre erano intenti ad effettuare il raccolto della coltivazione indoor di canapa indiana, allestita all’interno del capannone stesso, in due separate serre costruite ad arte con appositi pannelli di cartongesso ed allestite con tanto di capillari impianti di areazione e di ventilazione nonché di apposite lampade solari temporizzate.
L'interno della struttura
Le indagini
Gli inquirenti, nel corso del tempo, hanno appurato che lo stesso si recava nella struttura in questione, utilizzando svariati autocarri e veicoli dell’impresa edile per la quale lavorava, sia per eludere le eventuali investigazioni effettuate nei suoi confronti, sia per il trasporto in loco di materiale ingombrante, in concorso con il titolare dell’impresa edile in questione.
Le indagini infatti hanno fatto emergere che il titolare dell’impresa edile oltre che a fornire al proprio dipendente le risorse materiali per lo svolgimento dell’illecita attività, ne aveva verosimilmente fornito anche quelle economiche, acquistando materiale poi utilizzato nell’allestimento del capannone.
Utenza Enel "sospetta"
Quest’ultimo, oltre ad essersi intestato in maniera fittizia il contratto di affitto del capannone, aveva richiesto all’Enel l’allaccio della corrente 380 trifase ed il potenziamento della fornitura a 100 kw, oltre ad aver partecipato attivamente alla costruzione delle cappe, necessarie per l’impianto di areazione forzata delle due serre.
Gli ultimi due arresti, come detto, sono stati effettuati dagli uomini del Commissariato di Gallarate nella mattinata di martedì. La perquisizione domiciliare effettuata a carico di uno degli arrestati ha consentito di rinvenire e sequestrare un rilevatore ed inibitore di microspie ed apparati Gps, verosimilmente utilizzato dagli indagati per eludere le eventuali investigazioni nei loro confronti.