Valle Olona

Omicidio di Davide Gorla, Mirti resta in carcere, respinto il ricorso

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il movente del delitto sarebbe di natura economica.

Omicidio di Davide Gorla,  Mirti resta in carcere,  respinto il ricorso
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Emanuele Mirti, l’operaio accusato di aver ucciso il commerciante Davide Gorla, resta in carcere.

Il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso

Il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso presentato dal 53enne, arrestato dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di via Ugo Foscolo poco dopo l’omicidio del 64enne, avvenuto il 25 giugno scorso all’interno del suo negozio «Lineacontinua», in via Milano, nel cuore di Busto Arsizio. L’avvocato Roberta Bono ha discusso l’udienza davanti al Tribunale della Libertà chiedendo la revoca della misura cautelare in carcere o, in subordine, la concessione degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il suo assistito, fin dal primo momento, si è dichiarato innocente. Tuttavia, i giudici del Riesame hanno rigettato la richiesta della difesa.

I fatti

Secondo quanto emerso, Mirti è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza mentre usciva dall’ex Galleria Boragno in un orario compatibile con quello del delitto. Poche ore dopo è stato fermato nella sua abitazione di Castellanza, una proprietà riconducibile proprio a Gorla. Nel frattempo, proseguono le indagini. L’arma del delitto non è ancora stata trovata: l’indagato se ne sarebbe liberato subito dopo l’aggressione. Gli investigatori hanno effettuato diverse perquisizioni, sequestrando coltelli e altre armi bianche che saranno sottoposte ad accertamenti tecnici.

Movente di natura economica

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il movente del delitto sarebbe di natura economica. Mirti, infatti, era affittuario di Gorla, che da qualche tempo viveva a casa del fratello a Rescaldina, e avrebbe avuto un debito di circa 10mila euro per canoni non pagati. Una somma che, secondo l’accusa, il commerciante aveva chiesto con insistenza di saldare. Sarebbe stato proprio quel debito a costare la vita al 64enne.