Omicidio di Arese, l'assassino: "Non volevo ucciderla ma essere ascoltato"
Il gip: "Non v'è dubbio che l'uomo abbia compiuto di un'azione di soffocamento della moglie". Il figlio 18enne smentirebbe la sua versione
Secondo quanto riportato dal gip nel provvedimento di convalida dell'arresto per l'omicidio di Silvia Susana Villegas Guzman, l'assassino Jaime Moises Rodriguez Diaz ha detto: "Non volevo ucciderla ma essere ascoltato". Lo riportano i colleghi di Prima Milano Ovest.
Omicidio Arese, l'assassino: "Non volevo ucciderla ma essere ascoltato"
Il gip di Milano Angela Minerva, nel provvedimento con cui ha convalidato l'arresto ed emesso misura cautelare in carcere per Jaime Moises Rodriguez Diaz, ha scritto che "non v'è dubbio che l'uomo abbia compiuto di un'azione di soffocamento della moglie".
L'uomo è stato arrestato lo scorso sabato ad Arese con l'accusa di avere ucciso la moglie connazionale di 48 anni, Silvia Susana Villegas Guzman, e del tentato omicidio del figlio 18enne.
A differenza delle prime notizie infatti l'uomo non aveva accoltellato alla moglie ma l'aveva strangolata.
Nel provvedimento si ricostruisce che l'uomo ha ammesso nell'interrogatorio di avere provato a soffocare la moglie con il braccio ma solo allo scopo di "essere ascoltato" e non "per ucciderla". Secondo il suo racconto, avrebbe però "interrotto l'azione quando la donna era certamente viva" e solo dopo "l'aggressione" al figlio maggiore "era ritornato in camera ove la moglie, soccorsa dal figlio, era caduta terra battendo probabilmente la testa sul comodino". Queste dichiarazioni risulterebbero però "smentite" dal figlio 18enne che ha affermato che il padre "era uscito dalla stanza affermando di aver ammazzato la madre".