Decreto in vista

Nuova stretta sulle misure: ok dal Consiglio dei Ministri, cosa prevede il decreto

Dal 15 marzo tutte le regioni in zona gialla passeranno in arancione e poi nei giorni di pasqua tutti in rosso tranne le regioni con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti

Nuova stretta sulle misure: ok dal Consiglio dei Ministri, cosa prevede il decreto
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L'ultimo incontro questa mattina, venerdì 12 marzo, tra Governo e Regioni, a mezzogiorno il Consiglio dei Ministri che ha approvato il nuovo Decreto Legge contro il coronavirus.

Nuova stretta contro il virus

Niente "super zona rossa" con tre settimane di lockdown, com'era stato ipotizzato fino qualche giorno fa, ma stretta generale sulle misure in vigore in tutto il Paese e nuovi parametri che rendano più tempestivo il passaggio in zona rossa. Questa la linea delle nuove misure che il Governo Draghi ha approvato nel Consiglio dei Ministri convocato a mezzogiorno e che scatteranno da lunedì insieme alla nuova classificazione cromatica delle regioni.

Le misure

Le nuove misure saranno valida dal 15 marzo al 6 aprile, introducendo un modello simile a quello visto nel periodo natalizio: il 3, 4 e 5 aprile (quindi Pasqua e Pasquetta comprese) in tutt'Italia si applicheranno le misure della zona rossa, con l'unica eccesione delle regioni che si trovano in zona bianca. In quei tre giorni, è consentito ogni giorno un solo spostamento verso un'abitazione privata che si trovi nella medesima regione, massimo due persone (ovviamente al netto di minori di 14 anni che non vengono conteggiati).

Negli altri giorni nelle regioni arancioni è consentito in ambito comunale solo uno spostamento al giorno verso un'altra abitazione privata, tra le 5 e le 22, sempre col limite di due persone più eventuali minori di 14 anni.

Dal 15 marzo, tutte le regioni in zona gialla passeranno in arancione.

Come anticipato nei giorni scorsi, poi, è stato inserito il criterio dell'incidenza nella definizione del passaggio in zona rossa: le regioni che risulteranno avere più di 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti passeranno immediatamente alla fascia a maggiori restrizioni. Una proposta che era stata già avanzata a inizio anno dal Cts ma all'epoca respinto in quanto, come evidenziavano le Regioni, si tratta di un parametro "aggirabile" facendo calare il numero di tamponi. Per quanto riguarda la Lombardia (che da lunedì entrerà in zona rossa) l'incidenza regionale intorno ai 310 casi per 100mila abitanti e solo quattro province sotto i 250 (Varese, Sondrio, Lodi e Bergamo). Oltre a questa, potrebbe essere rivisti i parametri di ingresso nelle diverse fasce, con un abbassamento dei valori soglia dell'Rt.

 

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