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Niente messe, niente offerte e il parroco batte cassa: "Il Signore ama chi dona con gioia"

Tra gli appelli a restare a casa e a non uscire, l'idea della raccolta porta a porta delle donazioni ha scatenato un putiferio.

Niente messe, niente offerte e il parroco batte cassa: "Il Signore ama chi dona con gioia"
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La lettera inviata dalla Parrocchia nelle case dei fedeli di Gorla Maggiore per raccogliere le donazioni nonostante lo stop alle messe per l'emergenza coronavirus ha scatenato la reazione indignata dei gorlesi.

Niente messe, niente offerte: "Il coronavirus ha causato una perdita economica"

Il denaro è lo sterco del demonio, si diceva una volta. Però serve a tutti, anche alla Chiesa che, con le messe sospese a causa del coronavirus si trova a fare i conti con l'azzeramento delle donazioni. Così a Gorla Maggiore il parroco don Valentino ha scritto a tutti i fedeli:

"Il tempo di Quaresima ci invita a vivere la carità. Contribuire alle necessità della Parrocchia è un modo per essere generosi con Dio. I lavori del secondo lotto stanno procedendo veloci e siamo prossimi alle scadenze di pagamento. Oggi vi chiedo di essere più generosi del solito: i giorni di coronavirus, con la sospensione delle messe, hanno causato anche una perdita economica alle nostre finanze".

I lavori cui fa riferimento il parroco sono quelli per la riqualificazione dell'Agorà con spazi e strutture per la comunità.

Donazioni porta a porta

Un'iniziativa non nuova ma che in tempi di emergenza coronavirus, con tante famiglie costrette a far fronte a spese straordinarie per la cura dei bambini rimasti a casa da scuola o con lo stop all'attività lavorativa ha naturalmente scatenato il putiferio. Soprattutto per le modalità di raccolta delle eventuali donazioni: porta a porta e con incaricati della parrocchia. Altro che restare a casa.

"Il Signore ama chi dona con gioia"

Un'iniziativa che se da una parte può essere comprensibile vista l'esigenza di sostenere delle spese indifferibili per la parrocchia, dall'altra è risultata completamente inopportuna. Come la chiusa alla lettera, prima del saluto del parroco:

"Grazie della vostra generosità. Il Signore ama chi dona con gioia"

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