Morto per un accendino gettato sui binari da uno degli amici.
Morto per un accendino, il racconto del fratello maggiore
Nessuna sfida a chi stava sdraiato più a lungo sul tracciato ferroviario. Abdul Essaini, il 15enne travolto e ucciso da un treno martedì 21 novembre alla stazione di Parabiago, sarebbe morto per recuperare un accendino. A raccontarlo è il fratello maggiore Anas, in un’intervista pubblicata su Settegiorni Legnano-Alto Milanese in edicola a partire da oggi venerdì 23 novembre. “Uno dei ragazzi che si trovavano con lui, il 14enne (che la sera della tragedia è stato soccorso da un’ambulanza e portato al Pronto soccorso dell’ospedale di Legnano in forte stato di shock, ndr), gli ha preso l’accendino e l’ha lanciato tra i binari. Mio fratello è sceso sulla massicciata per recuperarlo. L’arrivo di un treno su un altro binario ha coperto il rumore di quello che giungeva alle sue spalle e quando Abdul se n’è accorto ormai era troppo tardi…”.
Massimo riserbo sulle indagini
Per il momento non è dato sapere se la ricostruzione di Anas (che sarebbe quella fornita agli inquirenti dagli amici del 15enne) sia confermata dalle indagini, condotte dalla Polfer e sulle quali vige il massimo riserbo. La Procura si Busto Arsizio ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.
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