Morti in corsia: la Procura chiede l'ergastolo per Cazzaniga
Massimo della condanna per il viceprimario, quattro anni per i medici della commissione ospedaliera che tacquero per evitare scandali.
Morti in corsia: si è chiusa la requisitoria dell’accusa contro Leonardo Cazzaniga e i medici della commissione che non fermò il viceprimario del Pronto Soccorso di Saronno.
Morti in corsia, ergastolo chiesto per Cazzaniga
“Cazzaniga non è Cappato”. Al termine della requisitoria, il procuratore Gianluigi Fontana ha messo subito le cose in chiaro: “Non è un processo alle cure palliative. È un processo per omicidio, per diversi omicidi, commessi dal medico”. Al termine di una requisitoria durata 3 udienze, la Procura ha chiesto l’assoluzione di Cazzaniga per l’omicidio di Antonino Isgrò per la presenza di un “ragionevole dubbio”, e la condanna all’ergastolo per le morti di Maria Rita Clerici, madre di Laura Taroni, Massimo Guerra, Luciano Guerra e di altre 11 persone tra i pazienti del Pronto Soccorso.
Nessuna attenuante per i medici della commissione
“Avevano di fronte i verbali, non possono dire di non sapere quello che stava succedendo”. Al termine dell’udienza di oggi del processo per le morti in corsia all’ospedale di Saronno, il pm Maria Cristina Ria e il Procuratore Gianluigi Fontana hanno formulato le richieste dell’accusa anche contro quella catena di controllo che avrebbe dovuto “disinnescare” il medico e impedirgli di continuare nel suo agire da “angelo della morte”, come lui stesso si definiva. Già lunedì la Procura aveva ribadito di ritenere tutti colpevoli i componenti della commissione dell’azienda ospedaliera incaricata di accertare quel che avveniva sotto le mani di Cazzaniga (Roberto Cosentina, Paolo Valentini, Nicola Scoppetta e Maria Luisa Pennuto) e l’oncologo Giuseppe Di Lucca. I primi, per favoreggiamento e omissione di denuncia, l’ultimo solo per omessa denuncia.
La non-azione dei medici della commissione è ritenuta particolarmente grave: proprio quella commissione avrebbe agito non per far chiarezza su quanto stava succedendo e sui vari casi sospetti che hanno poi dato avvio all’indagine “Angeli e Demoni” ma per evitare che scoppiasse un caso che avrebbe leso la reputazione del Pronto Soccorso e dell’Ospedale di Saronno e dissuadere gli infermieri a sporgerre denuncia. “Sono tutti medici scelti per la loro competenza – aveva già dichiarato il pm Ria – Avevano tutti gli strumenti per valutare la non liceità dei comportamenti di Cazzaniga“.
Le richieste di condanna
Ecco le richieste di condanna a carico dei medici avanzate dalla Procura:
Roberto Cosentina, Paolo Valentini, Maria Luisa Pennuto: 4 anni di reclusione e 250 euro di multa.
Nicola Scoppetta: 4 anni di reclusione, 500 euro di multa e interdiione dai pubblici uffici per 5 anni.
Giuseppe Di Lucca: 1500 euro di multa per omessa denuncia.