Morti in corsia, Cazzaniga ai magistrati: "Con Laura un amore profondo"

L'ex viceprimario del Pronto soccorso di Saronno ha raccontato il suo rapporto con l'infermiera e la strategia per rendere innocuo il marito di lei.

Morti in corsia, Cazzaniga ai magistrati: "Con Laura un amore profondo"
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Morti in corsia, il dottore Leonardo Cazzaniga è tornato in aula, davanti alla Corte d’assise di Busto Arsizio.

“Ero profondamente innamorato di Laura”

Quella di venerdì 15 marzo 2019 è stata un’altra lunga giornata in cui Cazzaniga ha ripercorso la sua storia con l’infermiera Laura Taroni, la morte del marito di lei Massimo Guerra e del suocero Luciano Guerra. L’ex viceprimario del Pronto soccorso di Saronno, accusato di 12 omicidi in corsia e di tre nell’ambito famigliare dell’ex compagna, ha ammesso davanti alla Corte d’assise di aver partecipato alla strategia per rendere innocuo il marito. “Ero profondamente innamorato di Laura, almeno fino a sei, sette mesi fa. Mi aveva raccontato di violenze sessuali, di rapporti ai quali era sottoposta da parte del marito e che per questo tendeva a prendere farmaci per addormentarsi prima possibile. Mi disse che il marito in caso di divorzio la minacciava di uccidere tutti, anche i figli. Mi disse che per renderlo innocuo metteva l’Entumin (un ansiolitico) nella pasta al pesto”.

La “strategia” per rendere innocuo il marito di lei

Ha anche spiegato in aula di aver dato il proprio sangue contaminando il campione a nome Massimo Guerra, ma ha ribadito con fermezza come da parte sua non ci fosse alcuna volontà di causare danni alla salute di Guerra, che viveva a Lomazzo con Laura e i loro bambini, deceduto nel giugno 2013. L’ obiettivo era quello di farlo sentire diabetico.

“Un rapporto conflittuale ma complice”

Ha parlato per oltre sei ore, raccontando del suo rapporto con Laura e dell’amore che provava per quella donna. Un amore profondo che lo aveva portato a decidere di separarsi dalla moglie dopo 26 anni di matrimonio. La loro storia era nata a fine 2010. L’ha descritta come una relazione conflittuale ma complice al tempo stesso. “Lei amava avere un rapporto oppositivo con i medici che avevano un atteggiamento di superiorità, questo aspetto la affascinava. In ospedale non erano contenti della nostra relazione”.

La moria della famiglia dell’amante

Ha parlato anche della morte della morte del suocero Luciano Guerra e dei suoi ricoveri.

La prossima udienza lunedì 18

Si torna in aula lunedì 18 marzo.

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