Il caso

Morte di Simone Mattarelli, la Procura non riapre il caso. La famiglia non si rassegna: "Non si è suicidato"

Rigettata la richiesta avanzata dal legale della famiglia, che non ha mai accettato l'ipotesi del suicidio

Morte di Simone Mattarelli, la Procura non riapre il caso. La famiglia non si rassegna: "Non si è suicidato"
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Il Pubblico Ministero di Busto Arsizio non ha accolto la richiesta di riapertura delle indagini sulla morte di Simone Mattarelli, il 28enne trovato senza vita in un capannone, impiccato dopo un inseguimento con le forze dell'ordine il 3 gennaio 2021.

Morte di Simone Mattarelli, la Procura non riaprirà il caso

Suicidio. Una spiegazione che la famiglia del 28enne non h mai accettato, chiedendo più volte giustizia per la scomparsa del proprio figlio. Mattarelli era stato trovato privo di vita nel pomeriggio del 3 gennaio 2021. Di lui si erano perse le tracce la sera precedente, quando aveva saltato l'alt dei carabinieri in Brianza. Erano da poco passate le 23. L'inseguimento si sviluppa da Cimnago fino a Origgio e durante la fuga Mattarelli aveva chiamato il padre dicendo di averla "combinata grossa". "Se mi prendono mi ammazzano", aveva aggiunto.

Alle 2.36 Mattarelli e le volanti che lo inseguono arrivano a Origgio al Parco dei Mughetti e da lì l'inseguimento prosegue a piedi. partono dei colpi di pistola a terra, 8, sentiti anche dal padre che si trovava ancora al telefono col figlio. Poco dopo le ricerche si interrompono perchè, dalle carte ufficiali, non si riesce a trovare il fuggitivo.

Lo troveranno solo al mattino, quando il padre deciso a trovare il figlio scavalca la recinzione di un capannone, quello dove verrà trovato il corpo impiccato.

La richiesta della famiglia

La versione ufficiale, sostenuta da Procura di busto e Gip, è di suicidio. il 28enne si sarebbe tolto la vita con la sua cintura. Una versione mai accettata dalla famiglia, che tramite l'avvocato Roberta Minotti ha chiesto la riapertura delle indagini, mettendo in evidenza quelle che riteneva "una serie di errori e anomalie nello svolgimento delle indagini condotte dai Carabinieri, una serie di errori ed omissioni commessi dal medico legale nominato dal Pubblico Ministero (quale ad esempio l’omessa segnalazione di una emorragia addominale) e soprattutto l’assenza di tracce di sangue sulla cintura stretta al collo, nonostante Simone Mattarelli perdesse sangue da una mano e avesse il viso sporco di sangue". Un dato, quest'ultimo, che secondo il legale dimostrerebbe che fu qualcun altro, e non Mattarelli, a maneggiare la cintura sulla quale, in caso contrario, si sarebbero dovute trovare tracce ematiche.

"Secondo il Pubblico Ministero, invece, l’assenza di tracce di sangue sulla cintura deve ritenersi una circostanza 'neutra' dato che sulla cintura c’erano tracce biologiche solo di Simone Mattarelli - riporta Minotti dopo la decisione della Procura - I famigliari non si rassegnano e forniranno ulteriori prove fino a quando non otterranno giustizia per Simone".

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