Morì poche ore dopo il vaccino a Lariofiere: arriva l'esito dell'autopsia
L'autopsia ha confermato il decesso per crisi cardiaca di natura "elettrica": una grave aritmia improvvisa e rapida
Era la fine del mese di maggio, quando, Giorgio Paganelli, ingegnere informatico originario di Lissone. A poche ore dalla prima somministrazione del vaccino Pfizer a Lariofiere, era morto improvvisamente nella sua casa, a soli 52 anni. Era stata disposta l'autopsia per chiarire le cause dell'accaduto.
Morì poche ore dopo il vaccino a Lariofiere: arriva l'esito dell'autopsia
"Non risultano segni di infarto, embolia, coaguli, trombi o altro né alcuna traccia di qualcosa che sia riconducibile al vaccino. In termini medici, quindi, non si può affermare che la crisi sia stata determinata da quello: aggiungo io che, allo stato delle conoscenze mediche, non si può nemmeno escluderlo. Di fatto, se questa vicenda epidemica può assomigliare in qualcosa ad una guerra, allora magari tra qualche anno si scoprirà che Giorgio é stato un "caduto sul campo". Oggi, però, egli va annoverato tra le vittime di fatalità coincidenti ma non connesse al vaccino: portato via da qualcosa di molto simile a quanto capitò al calciatore Eriksen durante la partita della nazionale danese agli Europei. Con questa informativa pubblica (promessa nel momento di massima criticità e quindi "dovuta") smetteremo di parlare di Giorgio per motivi di cronaca e lo ricorderemo tutti per l'enorme vuoto, che la sua dipartita ha aperto in chi lo amava ed apprezzava. Arrivederci, fratello mio".