Morazzone: marito accoltella la moglie. Nell'armadio, il cadavere del figlio
L'ha raggiunta a casa dei genitori a Gazzada. Stamattina l'arresto e il tremendo ritrovamento
Tremendo fatto tra la sera di ieri e questa mattina fra Gazzada e Morazzone. Protagonista un 40enne, che ha raggiunto la moglie a casa dei suoceri e l'ha accoltellata. Lei è salva ma il figlio della coppia, 7 anni, è stato trovato senza vita dentro un armadio.
Moglie accoltellata, il figlio trovato morto nell'armadio
Le prime ricostruzioni e primissimi, pochi, elementi noti sono agghiaccianti.
È stato arrestato questa mattina, 2 gennaio, Davide Paitoni, un morazzonese classe '81 che ieri sera era partito da Morazzone dove si trovava ai domiciliari, raggiungendo intorno alle 19 la moglie a Gazzada, a casa dei genitori, e aveva tentato di ucciderla a pugnalate. Il colpi l'hanno raggiunta al viso, all'addome e alla schiena, fortunatamente senza esiti letali.
La donna, soccorsa dai sanitari, è stata trasportata in ospedale dov'è tutt'ora ricoverata ma fuori pericolo di vita.
Immediate le ricerche dell'aggressore da parte dei carabinieri di Varese e di Saronno, andate a buon fine questa mattina con l'arresto.
Dopo il tentato omicidio della moglie si era subito dato alla fuga. È stato preso alle prime ore del mattino a Viggiù, dov'è stato individuato anche grazie a un elicottero e al termine di un inseguimento con le auto dell'Arma che aveva speronato nella speranza di riuscire a seminarle. Era ancora armato di coltello e nell'auto è stata trovata anche della cocaina.
Ma ad aggiungere dolore e violenza a una vicenda già di per sè tremenda, c'è altro. Durante i controlli da parte dei carabinieri nella casa dell'uomo, i militari hanno rinvenuto il cadavere del figlio, di soli 7 anni, nascosto all'interno di un armadio.
Oltre al cadavere del piccolo anche un biglietto con una sorta di confessione. Un armadio a nascondere l'orrore. All'anziano padre, Paitoni aveva inviato un messaggio vocale, dicendogli di aver fatto del male al piccolo e chiedendogli di non guardare dentro al mobile.
A quanto si apprende, il bambino sarebbe stato ucciso nel pomeriggio, mentre si trovava dal padre come previsto dagli accordi di separazione con un taglio alla gola.
Il provvedimento di fermo è stato emesso in presenza di gravissimi indizi nei confronti dell’uomo, che ha lasciato nell’armadio con il bambino un biglietto con una sorta di confessione e avvertito il padre anziano con un messaggio vocale di aver fatto del male al piccolo e di non guardare nell’armadio.