La denuncia

"Mia moglie aggredita per aver difeso una ragazza in stazione. Sindaco, è una vergogna"

Bocedi: "Ho chiamato le forze dell'ordine, nessuno ha risposto. Da anni segnalo i problemi di sicurezza di quell'area e propongo delle soluzioni, perchè non si fa mai nulla?"

"Mia moglie aggredita per aver difeso una ragazza in stazione. Sindaco, è una vergogna"
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Il presidente dell'associazione antiracket SOS Itaila Libera Paolo Bocedi denuncia quanto successo questa mattina, martedì 15 giugno, in stazione a Saronno a sua moglie Liliana, aggredita fortunatamente solo verbalmente dopo aver difeso una ragazza.

Aggredita in stazione a Saronno, la rabbia di Bocedi

Stazione di Saronno, ore 10.45. La moglie di Paolo Bocedi, Liliana, sale le scale per prendere il treno diretto a Varese che la porterà dalla figlia Veronica. A spezzare la tranquillità di una mattina qualunque urla e pianti alle sue spalle di una ragazza che stava litigando con un ragazzo, forse il compagno, che la prendeva a insulti e spintoni. Liliana decide di non far finta di nulla e interviene a difesa della giovane.

"Risultato? - racconta Bocedi - Il signorino forse drogato oppure spacciatore o addirittura ubriaco, prende a calci tutto quello che trova sulla sua strada: cestini, spazzatura ecc... Molti cittadini scappano terrorizzati ,ma poi il 'signorino' rincorre Liliana e la insulta con mille parolacce: 'fatti i c... tuoi', 'putt...'... La rincorre fino sul treno quasi per picchiarla! Liliana è terrorizzata ma poi fortunatamente lui desiste dal suo intento e sale su un treno per Milano".

A quel punto la donna chiama il marito. Lui, spiega, fa quello che farebbe ogni cittadino. "Chiamo immediatamente la Polizia municipale ma nessuno risponde. Chiamo i Carabinieri ma anche li nessuno è operativo. Allora mi reco in stazione ma Liliana è già partita per Varese con le lacrime agli occhi per la violenza che questo str... ha avuto contro una donna sola e indifesa in un luogo da me già ampiamente segnalato in precedenza alle attuali autorità competenti".

"Denunceremo ma dove sono finiti tutti i miei appelli?"

La rabbia di Bocedi è fortissima. Non solo per quanto successo alla moglie ma anche perchè da anni lancia appelli e proposte proprio sulla sicurezza nella stazione cittadina. Appelli che puntualmente, magari dopo tante parole, finiscono nel vuoto.

"La mia amarezza è che mi hanno eletto vicepresidente alla sicurezza ma serve a nulla. Faccio mille proposte sulla stazione, sulla pericolosità di alcuni soggetti ma non si fa nulla. Ogni cittadino è in balia della criminalità. Quello che è successo stamattina può succedere a chiunque. Non è possibile una cosa simile, quell'uomo le stava mettendo le mani addosso solo perchè lei gli aveva detto di smetterla. E' possibile che chiamo i vigili e nessuno risponde? Son dovuto andare io. Le forze dell'ordine, il sindaco, cosa fanno? I miei appelli dove sono finiti? I padri hanno paura a far uscire i figli perchè vengono bullizzati, le donne vengono aggredite verbalmente e non. Siamo in un paese di diritto, ci deve essere la legalità. Ora Chiedo alle forze dell'ordine di visionare i filmati in modo da identificare questa persona. Sentire Liliana piangere mi ha fatto male. Il sindaco si muova, visto che ha la delega alla sicurezza, a rendere sicuri i cittadini in quel luogo abitato da spacciatori e persone poco raccomandabili".

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