Messe, dal 18 maggio si torna in chiesa. Ecco come
Distanze, mascherine gel igienizzante al posto dell'acqua santa e niente stretta di mano: ecco come cambieranno le funzioni religiose
Dal 18 maggio i fedeli potranno tornare a messa ma con accessi contingentati. “È stato firmato giovedì 7 maggio, a Palazzo Chigi, il Protocollo che permetterà la ripresa delle celebrazioni con il popolo”. Lo ha reso noto la Cei, la Conferenza Episcopale Italiana.
Dal 18 maggio i fedeli potranno tornare a messa
Siglato il Protocollo per il ritorno alle messe dal 18 maggio, accordo trovato tra la Cei, il Presidente del Consiglio, il Ministero dell'Interno e col "benestare"e del Comitato Tecnico Scientifico. Risanata quindi la "frattura" che si era creata col mondo religioso dopo il DPCM del 26 aprile che continuava a vietare le celebrazioni religiose senza indicare una data di possibile ripresa, esattamente come per molte attività economiche che in questi giorni stanno protestando. A differenza di queste però, la Cei è riuscita ad aprire subito un tavolo di confronto con il Governo per la stesura di un Protocollo che permettesse il via libera alle funzioni religiose già dal 18 maggio.
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Messe sì ma con precauzioni
Il Protocollo siglato prevede l'igienizzazione dei luoghi di culto e degli oggetti presenti e usati per le celebrazioni, obbligo di mascherina, ingressi contingentati in base alla capienza dell'edificio religioso (e con l'utilizzo di volontari o collaboratori) e divieto d'accesso per chi ha una temperatura corporea oltre i 37,5 gradi centigradi. Obbligo di guanti, mascherina e igienizzazione delle mani per il sacerdote nel momento della distribuzione dell'Eucarestia, evitando il contatto con le mani dei fedeli. Poi acquasantiere vuote e "sostituite" da gel igienizzante e niente libretti. Anche le offerte non saranno più raccolte durante la celebrazione ma depositate dai fedeli in appositi contenitori. Infine, durante la messa, i fedeli dovrà essere rispettata la distanza di sicurezza quindi, di fatto, non ci si potrà scambiare "il segno di pace".
La nota della Cei
Soddisfatti i vescovi:
"Il testo giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra la Conferenza Episcopale Italiana, il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno – nello specifico delle articolazioni, il Prefetto del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci – e il Comitato Tecnico-Scientifico. (…) Nel predisporre il testo si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale. Il Protocollo – firmato dal Presidente della CEI, Cardinale Gualtiero Bassetti, dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – entrerà in vigore da lunedì 18 maggio 2020".
Conte: "Ringrazio la Cei per il sostegno alla collettività"
"Le misure di sicurezza previste nel testo – ha sottolineato il Presidente Giuseppe Conte Conte – esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura. Ringrazio la CEI per il sostegno morale e materiale che sta dando all’intera collettività nazionale in questo momento difficile per il Paese".
Dal 18 via libera alle celebrazioni non solo per i fedeli cristiani ma per tutte le confessioni religiose, nel rispetto ovviamente di norme e disposizioni, come spiega Lamorgese: "Fin dall’inizio abbiamo lavorato per giungere a questo Protocollo – ha concluso il Ministro Lamorgese -: il lavoro fatto insieme ha dato un ottimo risultato. Analogo impegno abbiamo assunto anche con le altre Confessioni religiose".