Politica e tribunali

Mensa dei poveri, Caianiello patteggia: 4 anni e 10 mesi

A metà novembre si apre il processo ordinario a carico di una settantina di imputati tra politici, amministratori, professionisti e imprenditori tutti, secondo il Tribunale, parte del "sistema" di tangenti e corruzione emerso nel 2019

Mensa dei poveri, Caianiello patteggia: 4 anni e 10 mesi
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Accolta la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali di Nino Caianiello e quelle di altri coinvolti nel primo filone del processo "Mensa dei Poveri".

Mensa dei Poveri, Caianiello patteggia a 4 anni e 10 mesi

Quattro anni e 10 mesi. Tanto dovrà scontare Nino Caianiello, il "mullah", di Forza Italia ritenuto dai pm milanesi al centro del sistema di mazzette e prebende tra politici e imprenditori che nel 2019 emerse con la maxindagine "Mensa dei Poveri". Da Caianiello, ricostruirono le indagini, passava tutto: nomine e incarichi nelle società pubbliche, appalti, deleghe assessorili, finanziamenti alla politica. Un sistema di potere costruito negli anni alla guida di Forza Italia a Varese.

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Oltre a quella di Caianiello, ex coordinatore di Forza Italia, accolte anche le richieste di patteggiamento dell'ex manager di Prealpi Servizi Marcello Pedroni (2 anni), dell'ex presidente di Accam Laura Bordonaro (2 anni), dell'ex coordinatore forzista gallaratese e assessore a Somma Lombardo Alberto Bilardo (3 anni e 6 mesi), dell'imprenditore Piero Tonetti (2 anni), dell'avvocato Stefano Besani (2 anni) e dell'architetto Piermichele Miano (1 anno e 10 mesi).

A novembre il procedimento ordinario

Patteggiamenti che non rappresentano la fine della vicenda giudiziaria. A novembre si aprirà il procedimento ordinario a carico di altri 70 imputati tra i quali figurano l'ex Europarlamentare forzista Lara Comi, l'ex consigliere comunale Pietro Tatarella, il consigliere regionale Fabio Altitonante ma anche il sindaco di Gallarate Andrea Cassani e l'ex ad di Tigros Paolo Orrigoni che avevano scelto il rito ordinario. E il deputato Diego Sozzani.

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"Si è chiuso un ciclo"

Non la fine di un processo ma, sicuramente, di un ciclo come ha evidenziato l'avvocato di Caianiello Tiberio Massironi, "anche sotto il profilo politico". "La sua - ha aggiunto - è stata una scelta consapevole, maturata in carcere con la decisione di collaborare con la procura, rendendo dichiarazioni utili alle indagini".

 

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