Valle Olona

Medico positivo: «Nel dolore si riscopre la vita»

La testimonianza del dottore di famiglia di Gorla Maggiore e Marnate.

Medico positivo: «Nel dolore si riscopre la vita»
Pubblicato:

La notizia è stata rivelata dallo stesso medico con un annuncio affisso ai suoi ambulatori  di Gorla Maggiore e di Marnate.

Medico positivo, la testimonianza

«E’ nel momento del dolore che riusciamo ad apprezzare la vita, vogliamoci più bene e la vita diventerà sempre più bella». E’ il messaggio che dal suo isolamento domiciliare il dottor Mohsen Anbarafshan manda a tutti i suoi pazienti, dopo aver dato comunicazione nei giorni scorsi della sua positività al coronavirus.

La notizia è stata rivelata dallo stesso medico con un annuncio affisso alle porte dei suoi ambulatori di Gorla Maggiore e Marnate, dove è medico di base da più di 20 anni, anticipando l’avviso alla popolazione da parte delle autorità sanitarie e civili.

A casa in isolamento

Anbarafshan è ora costretto all’isolamento all’interno della sua abitazione, dove sta lottando per guarire dal virus dopo aver rifiutato il ricovero in ospedale: «L’ho fatto semplicemente per lasciare il posto libero a chi non può curarsi a casa». E ai suoi circa 1500 mutuati, agli amici, ai conoscenti e a tutta la popolazione racconta le sue condizioni e la sua esperienza di medico in cura: «Sono attualmente stabile. Cioè, evitando gli sforzi, e anche parlare è uno sforzo in queste condizioni, tutto sembra normale. Sono isolato in casa senza potere vedere le figlie e la moglie, le quali con grande sacrificio e dedizione mi stanno curando, tocca a loro stavolta. Ringrazio loro e anche i tanti amici pazienti che mi hanno fatto sentire il loro calore e la loro vicinanza».

Il dottore poi tranquillizza i pazienti: «Dai dati al mio possesso – sono in contatto con l'ufficio prevenzione di Ats – non risulta per fortuna nessun caso positivo tra i miei assistiti come una conseguenza infettiva dopo il contatto con me o la presenza negli ambulatori. È stata la mia premura consegnare agli uffici di competenza anche l'elenco dei pazienti con probabilità sospetta».

"State in casa"

Il medico infine raccomanda: «Per evitare i contagi la cosa da fare è stare in casa. Non è facile cambiare le abitudini ma in questo caso è necessario. Meglio stare in casa da sani: è molto più sopportabile che essere obbligati a farlo da malato. Mi sento di dire e consigliare a tutti di applicare le norme basilari di igiene personale e quelle interpersonali, perché la vita è bella e unica».

Servizio completo su La Settimana in edicola da venerdì 27 marzo.

TORNA ALLA HOME PAGE

 

Seguici sui nostri canali