Saronno

Mazzette in obitorio a Saronno: prime condanne, a maggio parte il processo

Tre condanne, cinque patteggiamenti e dieci imputati a giudizio. L'Asst Valle Olona sarà parte civile

Mazzette in obitorio a Saronno: prime condanne, a maggio parte il processo
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Prime cinque condanne con rito abbreviato, patteggiamenti e rinvii a giudizio per il "giro di mazzette" all'ospedale di Saronno scoperto nell'autunno del 2022 dopo la segnalazione partita dalla direzione sanitaria dell'Ospedale di Saronno e dell'Asst Valle Olona.

Mazzette in obitorio, condanne in tribunale

Oggi, mercoledì 3 aprile, nel Tribunale di Busto, il gup Veronica Giacoia ha emesso le prime cinque condanne con rito abbreviato nei confronti di altrettanti operatori delle pompe funebri già raggiunti dalle misure cautelari disposte a fine novembre 2022. Le condanne vanno dai 2 anni e 4 mesi ai 2 anni e 5 mesi.

I patteggiamenti

Oltre alle condanne, oggi sono stati accolti tre patteggiamenti per tre medici di base che operavano nell'ambulatorio accreditato dall'Asst Valle Olona, con pene sospese essendo tutte inferiori ai due anni.

Processo a maggio

La vicenda processuale per altri dieci imputati, tutti dipendenti dell'ospedale di Saronno, è ancora, però, agli inizi. Il prossimo 21 maggio inizierà il processo a loro carico, in cui l'Asst Valle Olona sarà costituita come parte civile.

Le accuse

Ampio il ventaglio delle accuse mosse dalla Procura, a vario titolo. Per i tre medici, c'erano quelle di aver rilasciato false attestazioni di malattia a dipendenti pubblici e privati, compresa quella a una dipendente del nosocomio saronnese che, mentre era in malattia dall'ospedale, lavorava nello studio dei medici. Ci sono poi quelle, centrali, delle "mazzette" dai 20 ai 100 euro che i dipendenti delle pompe funebri avrebbero consegnato ai dipendenti dell'obitorio saronnese per "promuoverli" presso i parenti dei defunti e per svolgere alcuni servizi, vietati nel periodo della pandemia Covid, come la presentazione delle salme ai congiunti. I dipendenti ospedalieri, infine, sono invece accusati di aver sottratto alcuni prodotti dall'ospedale per rivenderli.

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