Tradate

Lutto nell'alta moda: si è spento il tradatese Vito Artioli

Col suo arrivo, le produzioni Artioli e il marchio Star sono diventate icona di stile nel mondo, calzando i piedi dei potenti della terra e di chiunque amasse lusso e qualità

Lutto nell'alta moda: si è spento il tradatese Vito Artioli
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Le sue creazioni hanno vestito per mezzo secolo i grandi del mondo, oltre a vip e amanti del lusso. Tradate ora piange uno dei suoi più grandi imprenditori, Vito Artioli, uno degli uomini che ha fatto la storia del Made in Italy nel mondo.

Addio a Vito Artioli, maestro d'impresa e stile

Per oltre mezzo secolo è stato uno dei volti simbolo della capacità di fare impresa, dell'alta moda e della capacità di innovare e rinnovare con la stella polare, sempre, della qualità. La storia imprenditoriale di Vito Artioli è iniziata negli anni '50, con l'ingresso nella Star, l'azienda fondata dal padre Severino Artioli insieme a Eugenio Stefanotti e Angelo Millefanti.

Col suo arrivo in azienda, dopo la scomparsa di Stefanotti, il calzaturificio tradatese apre i suoi orizzonti: modelli innovativi (firmati da lui, abile modellista e disegnatore) e mercato estero, Europa e Stati Uniti prima, Paesi Arabi, Russia, Est Europa ed Oriente poi, negli anni '90. Lo fa con nuovi modelli e invenzioni, come le calzature a pantofola con l'elastico sotto la linguetta, allacciature elastiche e nuovi macchinari che divennero rapidamente lo standard imitato da tutte le aziende del settore. Non solo il mercato, anche la produzione negli anni si è ampliata verso il "total look" in pelle con cinture, valigie, guanti, borse. Sempre co la stessa filosofia e ricerca della qualità.

Scarpe uniche nel loro genere, arrivate ai piedi anche dei potenti della terra: sue le scarpe che calzavano, ad esempio, i piedi di Saddam Hussein e George W. Bush. Ma anche di Vladimir Putin, Michael Jordan, sultani, uomini dell'alta finanza.

Una storia tradatese

Quella di Artioli è stata non solo una storia imprenditoriale di enorme successo, anche una storia tradatese. Il padre Severino, originario di Ferrara, si era trasferito qui durante il secondo conflitto mondiale dopo aver imparato da bambino a lavorare in bottega e aver poi appreso il mondo "industriale" all'interno della Zenith, la prima fabbrica di scarpe in Italia. A Tradate Severino Artioli arriva, come detto, in tempo di guerra per dirigere il calzaturificio che produce le scarpe destinate ai militari e qui resterà dopo il conflitto fondando appunto la Star.

Anche con lo sguardo ai mercati esteri, l'azienda non si sposta, anzi cresce, a Tradate dov'è tutt'ora il cuore del marchio. Consigliere comunale nel periodo a cavallo tra gli anni '70 e '80, eletto Tradatese dell'Anno, Vito Artioli fu il primo presidente dell'Amatori Tradate Rugby, che volle sostenere in prima persona pur non conoscendo quello sport, e ha ricoperto anche numerose cariche nelle associazioni della categoria, come quella di presidente dell'Anci (Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani) e Cec (Confederazione Europea della Calzatura), Vice Presidente vicario Assocalzaturifici delegato a Scuola, Formazione professionale, CIMAC (Centro Italiano Materiali di Applicazione Calzaturiera), Ricerca e Innovazione e Promozione della produzione calzaturiera in Europa.

Le esequie si terranno martedì pomeriggio, alle  15.30, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano.

 

 

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