Lockdown a Tradate: (quasi) tutto aperto, mancano "solo" i clienti
Un centro cittadino molto diverso da quello di aprile: i negozi sono aperti, ad essere vietato è lo "struscio" tra le vetrine
Nel primo giorno di lockdown a Tradate come in tutta la Lombardia, in centro sembra cambiato ben poco.
Lockdown a Tradate, son più le aperture che le chiusure
Negozi aperti, clienti a casa. La prima "vittima" delle misure della zona rossa istituita con l'ordinanza del Ministero della Salute è lo struscio in centro a Tradate. Di fatti, la gran parte dei negozi come previsto dal Dpcm è aperta. Qui fanno eccezione praticamente solo quelli di vestiti, le gioiellerie, centri estetici e tatuatori.
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Commercianti al lavoro, clienti a casa
Quasi tutto aperto quindi ma per molti meno clienti rispetto a un normale venerdì mattina. Ed è questo a spaventare di più chi ha messo tutta la sua vita in un negozio: se gli affari diminuiscono e i ristori promessi dal Governo non bastano, conviene tenere chiuso, spesso senza sapere se e quando sarà possibile riaprire. I primi a farne le spese sono sicuramente bar e pasticcerie, che possono lavorare solo con l'asporto e che certo si sono "giocati" una fetta di clienti che normalmente facevano sosta prima del lavoro per caffè e brioche. Il divieto di uscire, salvo le "comprovate esigenze" di lavoro, salute e necessità, tiene tantissimi in casa. Anche se raggiungere i negozi rimasti aperti (dal tabaccaio come dal parrucchiere, dal fruttivendolo come al bar per l'asporto) è sempre possibile, finchè si resta nel proprio territorio comunale e non si perde tempo in giro.