Coppia accusata di abusi su giovane: assolta
Il giudice Sofia Luigia Fioretta ha ritenuto infondata la versione della presunta vittima, che aveva parlato anche di riti satanici.
Marito e moglie erano accusati di avere reso una giovane prigioniera per 16 anni e di avere persino abusato di lei durante riti satanici, che spesso si concludevano con l’infibulazione della vittima. I coniugi locatesi, dopo una lunga battaglia legale, sono però stati assolti perché il fatto non sussiste e le accuse sono state considerate come «frutto della fantasia dell’accusatrice». La decisione è stata presa dal giudice Sofia Luigia Fioretta.
Coniugi accusati di abusi su giovane: assolti
E’ passato poco più di un anno da quando, nell’ottobre 2022, era piovuta sui due locatesi un’ordinanza di misura cautelare e l’obbligo di non lasciare il paese e di indossare il braccialetto elettronico. A distanza di qualche settimana il Tribunale ordinario di Milano, in funzione di giudice del riesame, aveva annullato completamente la precedente ordinanza.
Era stata poi richiesta la perizia psichiatrica all’accusatrice che, tutelata dall’anonimato, aveva anche denunciato le presunte violenze subite, ora smentite dai giudici, nella trasmissione di Italia Uno, «Le Iene», in un servizio andato in onda lo scorso febbraio. Il 23 maggio si è invece tenuto nel Tribunale di Milano l’incidente probatorio, a cui hanno presenziato Luigi De Mossi e Francesco Poggi, avvocati della coppia locatese, ma a cui invece non si è presentata la controparte perché, a detta dell’avvocato dell’accusa, un medico aveva sconsigliato alla presunta vittima di rievocare le vicende di violenze subite.
Stesse vicende che però aveva raccontato senza problemi davanti alle telecamere di Mediaset. Il Gip ha dunque predisposto un’altra udienza per il 7 giugno. Ad agosto il pubblico ministero si è poi espresso per il rinvio a giudizio della coppia e venerdì è arrivata per la famiglia locatese la notizia che aspettava da tempo: assoluzione piena.
Un incubo giudiziario durato vent'anni
La sentenza mette un «punto» a una battaglia legale che dura da ben prima dell’ordinanza dell’ottobre 2022, ma da circa vent’anni, quando iniziarono le prime accuse della giovane, ora quarantenne, che era stata ospitata dai coniugi quando, appena maggiorenne, era scappata dai genitori naturali. Non si trattava di un vero affido, come attestato dai documenti del Tribunale dei minori di Milano, che parlano di semplice «ospitalità», offerta anche negli altri ad altri 30 bambini e ragazzi nella casa della coppia locatese.
Accoglienza bruscamente interrotta dall’ordinanza dello scorso anno, che aveva costretto il Tribunale di Milano a interrompere un affido in corso e a non proporne di nuovi alla coppia. La lunga causa legale è stata caratterizzata da una decina di denunce, che ogni volta sono state archiviate perché ritenute prive di fondamento e credibilità. Prima dell’attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, avevano indagato sulla vicenda altre quattro Procure (Como, Firenze, Siena e Genova) e ognuna si era espressa con l’archiviazione e l’assoluzione in formula piena dei coniugi. Stessa sentenza riconfermata venerdì dal Tribunale di Milano.