Ladro seriale a Luino tradito dal DNA
L'uomo sarebbe l'autore dei tre furti avvenuti fra il 2017 e il 2018 a Luino ai danni di esercizi commerciali e della Camera del Lavoro
Era riuscito a sfuggire all’identificazione dopo aver commesso, tra il maggio del 2017 e il gennaio del 2018, tre furti in pregiudizio di due attività commerciali e della Camera del Lavoro di Luino pensando così di averla fatta franca.
Preso grazie ai RIS il ladro che aveva colpito a Luino
I tre eventi delittuosi avevano fruttato al malfattore un ingente bottino del valore complessivo di diverse migliaia di euro.
In occasione di ogni episodio delittuoso i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile luinese avevano però eseguito un accurato sopralluogo, rinvenendo tracce biologiche che, ritualmente inviate al R.I.S. di Parma, avevano inizialmente dato un responso negativo. Ciò accade naturalmente quando il genotipo di un individuo non è mai stato censito in precedenza nella banca dati, come nel caso in argomento riguardante un 59enne di Germignaga, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Varese.
L’uomo, che il 3 aprile dello scorso anno era stato arrestato dai Carabinieri di Luino per rapina, all’atto del suo ingresso in carcere è incorso infatti nell’obbligo, da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, di prelievo del DNA, procedura prevista per tutti coloro che debbono scontare pene definitive o dei soggetti il cui arresto è stato convalidato.
Il campione prelevato è stato così trasmesso al Casellario Centrale d’identità del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, facendo emergere, il 19 gennaio scorso, la piena corrispondenza con il profilo genetico individuato, a suo tempo, nel corso dei rilievi dei Carabinieri di Luino e rimasto in condizioni di latenza investigativa.
Grazie al prezioso e qualificato contributo del R.I.S. di Parma ed alla metodica applicazione delle procedure di repertamento operate in queste circostanze dai Carabinieri operanti, è stato così possibile dare finalmente un riscontro positivo e un’identità al genotipo prima ignoto.
L’uomo, che, come evidenziato, è tuttora detenuto presso il carcere di Varese, ove, tra l’altro, deve scontare anche un cumulo di pene fino al 5 settembre del 2026 per vari reati commessi negli scorsi anni, dovrà quindi rispondere dei tre furti aggravati per i quali rischia, cumulativamente, una pesante condanna.