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Ladro di biciclette in azione: trovato e indagato dalla Polizia

Il trentunenne, anch’egli noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, ha ammesso di essere il responsabile del furto della bicicletta

Ladro di biciclette in azione: trovato e indagato dalla Polizia
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Dopo aver riportato a casa un uomo pregiudicato, la Polizia di Busto Arsizio ha ritrovato nella sua abitazione una biciletta che era stata rubata dal fratello.

Ladro di biciclette in azione: trovato e indagato dalla Polizia

Mercoledì mattina alla Polizia di Stato di Busto Arsizio è arrivata la nota del furto, commesso durante la notte precedente, di una bicicletta elettrica parcheggiata presso la stazione ferroviaria di Gallarate. Il GPS installato sul mezzo, infatti, lo localizzava a Busto Arsizio, nella zona di Beata Giuliana. Gli agenti del Commissariato di P.S. hanno contattato la vittima che ha spiegato che la bici elettrica, del valore di circa mille euro, era stata lasciata in stazione a Gallarate, assicurata con ben due lucchetti e altrettante catene di grosse dimensioni.

In Commissariato in quel momento si trovava, per altri motivi, un trentatreenne con diversi precedenti penali, residente proprio nella via in cui risultava al momento trovarsi la bicicletta. Gli agenti hanno approfittato della situazione riaccompagnando a casa l’uomo e chiedendogli se fosse a conoscenza del furto; il pregiudicato ha negato di avere a che fare con la vicenda, non potendo però evitare un controllo nell’abitazione, essendo sottoposto a misura cautelare con prescrizioni da rispettare, tra le quali il divieto di comunicare con persone diverse dai conviventi. Verificando se tale divieto fosse rispettato, gli agenti hanno trovato in casa due estranei al nucleo familiare e il fratello trentunenne che, nella sua camera da letto, aveva portato proprio la bicicletta elettrica rubata, con ancora attaccate catena e lucchetto. Il trentunenne, anch’egli noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, ha ammesso di essere il responsabile del furto della bicicletta. La bici elettrica, riconosciuta dal legittimo proprietario chiamato sul posto, gli è stata immediatamente restituita mentre i due fratelli dovranno rispondere all’Autorità Giudiziaria, rispettivamente, per il furto e il mancato rispetto delle prescrizioni imposte.

Furti di cellulari al ristorante

Si è trattato del secondo caso, in pochi giorni, di ritrovamento e restituzione al proprietario di merce rubata. Qualche giorno fa la Volante del Commissariato era infatti intervenuta in un ristorante per il furto di due telefoni cellulari. Gli agenti erano stati informati dai gestori che poco prima un uomo, approfittando di una breve assenza del personale all’ingresso del ristorante, si era impossessato di due telefonini lasciati sul bancone.

Le immagini del sistema di videosorveglianza, subito esaminate dai poliziotti, hanno mostrato chiaramente l’azione predatoria e soprattutto il viso dell’autore del furto, un quarantaquattrenne italiano noto alla Polizia per i numerosi precedenti. Gli agenti a quel punto si sono messi alla ricerca dell’uomo anche contattandolo all’utenza telefonica nota all’ufficio. L’autore del furto ha ammesso al telefono d’essersi impossessato dei due telefoni, che però aveva già rivenduto a uno straniero incontrato in una pizzeria.

Le ricerche dell'acquirente dei telefoni

Le ricerche del ladro sono continuate fino a notte inoltrata, quando è stato rintracciato e accompagnato in Commissariato dove ha confermato la cessione dei due cellulari per poco più di 50 euro, denaro destinato all’acquisto di sostanza stupefacente. Chiarite le circostanze della “vendita” dei due telefoni, agli agenti è stato possibile risalire a chi li aveva acquistati. Questo, uno straniero residente in città, ha raggiunto subito gli operatori restituendo immediatamente i due telefoni e spiegando che, mentre cenava in pizzeria, era stato avvicinato dall’italiano che gli aveva proposto insistentemente l’acquisto dei due dispositivi; l’uomo, pur di ottenere immediatamente del denaro, aveva accettato il contante che lo straniero aveva in tasca in quel momento, anche se pari alla metà del prezzo richiesto.

Chiarite tutte le circostanze, all’autore del furto non è restato altro che restituire la somma ricevuta agli operatori, che l’hanno girata all’acquirente in buona fede, il quale a sua volta ha riconsegnato i due telefoni cellulari per la restituzione ai proprietari.

Per il quarantaquattrenne italiano rimane l’accusa di furto, del quale dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria.

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