La richiesta del Pianbosco: "Serve un presidio fisso delle forze dell'ordine"
Esasperati e preoccupati dalla presenza di pusher e tossici, i residenti si sono detti pronti a riunirsi fuori dalla Prefettura per chiedere risposte
Un presidio fisso delle forze dell’ordine al Pianbosco per allontanare spacciatori e tossicodipendenti. Fra le tante e variegate, non tutte percorribili, proposte emerse nella riunione di sabato scorso fra Comune di Venegono Superiore, Parco Pineta e residenti del "quartiere verde", è questa la richiesta che più si è alzata da chi vive e vede quotidianamente viavai, soste e consegne di dosi a bordo strada.
Pianbosco, riunione Comune-residenti
Una situazione in continuo peggioramento, hanno evidenziato tutti gli oltre 70 cittadini presenti, come chiaro dopo l’episodio di alcune settimane fa quando una ragazza sotto l’effetto di sostanze e col volto ricoperto di sangue si gettò sul parabrezza di un’auto di passaggio. L’incontro, come spiegato dall’assessore Susanna Croci (presente con i colleghi di giunta Ciro di Costanzo, Maria Luisa Limido e Fabrizio passannante e con altri componenti di maggioranza e minoranza del Consiglio comunale), è nato proprio da quell’episodio e si inserisce come nuovo tassello dell’impegno del Comune per la sicurezza del Pianbosco:
"Non ci interessano le polemiche, ma idee e proposte su cui lavorare e da portare nelle sedi opportune, se necessario. Siamo qui perchè siamo preoccupati come tutti. Si deve intervenire prima che qualcuno ci lasci le penne".
Arrabbiati e scoraggiati
Tra i cittadini come negli Amministratori presenti non manca lo scoramento: sono anni che se ne parla, anni che si denuncia la situazione (e prima del Covid, non sono mancati incontri più ristretti fra Amministrazione e residenti), anni che in Prefettura e Questura il Comune chiede interventi e soluzioni, che mette in campo i suoi agenti in ogni operazione. Eppure, come sottolineato dal vicesindaco Di Costanzo, "non ci sono risultati". Dopo ogni blitz, la situazione torna come prima.
Presidio fisso e investimenti
Da qui la richiesta di una presenza continua, e di più agenti anche nella Polizia locale per controllare continuamente l’area. E di investimenti: telecamere anche sulle zone di spaccio a riprendere e immortalare i clienti, ma anche marciapiedi e piste ciclabili per frequentare i boschi e le strade che li attraversano in maniera sicura. E nuove leggi, più severe, che diano a Carabinieri e Polizia la possibilità di operare in maniera risolutiva. Richieste non lontane da quelle presentate una settimana fa dai sindaci del Parco al Sottosegretario del Ministero dell’Interno Nicola Molteni. Ora la palla passa al Comune.
"Pronti a riunirci fuori dalla Prefettura"
"Dobbiamo essere uniti - ha chiesto uno dei residenti - ciascuno per la propria parte. Dato che finora le richieste presentate non hanno portato risultati, diteci cosa fare per farci sentire". E mentre l’Amministrazione si muoverà, nuovamente, sul binario istituzionale, i residenti sono pronti a scendere in campo:
"La prossima riunione facciamola fuori dalla Prefettura - ha proposto qualcuno - Dovranno ascoltarci".