Tradate

La protesta degli agricoltori arriva per tre giorni a Tradate

L'organizzatore: "Vogliamo far sentire la nostra voce e spiegare le nostre ragioni"

La protesta degli agricoltori arriva per tre giorni a Tradate
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Corteo in Varesina, e poi tre giorni di presidio in campo, per far sentire la propria voce. Anche gli agricoltori tradatesi, e con loro quelli di tutto il territorio, scendono in strada.

Protesta degli agricoltori a Tradate

Lo faranno oggi, venerdì, alle 13.30 quando si inizieranno a radunare in piazza Mercato. Da lì partirà il corteo di trattori e mezzi agricoli che raggiungerà via San Michele e poi tornerà indietro fino a un terreno dopo la rotonda della Pace che ospiterà fino a domenica il sit-in di protesta.

"Sarà una manifestazione pacifica - assicura l'agricoltore Alessandro Lovo - con cartellonistica dai toni civili e senza insulti, senza bandiere di partito o di associazioni di categoria. L’unica che potrà sventolare sarà il Tricolore" .

I perchè del sit-in

Proteste animate da obiettivi e richieste comuni (dai passi indietro sulle politiche ambientali europee alla richiesta di misure "protezionistiche" a tutela dei prodotti Made in Europe (e in Italy) contro quelli da Paesi esteri avvantaggiati da normative più lasche e la contrarietà alla revisione dell’attuale sistema di agevolazioni e vantaggi fiscali per il settore. Ma ogni territorio ha poi i suoi problemi che si uniscono all’elenco delle richieste.

"Per quanto ci riguarda, uno dei temi su cui chiediamo e chiederemo maggiore attenzione sono i danni causati dagli animali selvatici - spiega Lovo - Sono anni che la situazione è fuori controllo, che ci troviamo coi campi devastati e le colture distrutte, e che i rimborsi sono irrisori. Personalmente, a fronte di circa 50mila euro di danni subiti negli ultimi anni ho visto solo 800 euro di rimborsi".

Prezzi fermi per i produttori

Poi la questione dei prezzi di vendita, che per i produttori sono sostanzialmente fermi nonostante l’aumento dei costi di produzione e l’inflazione degli ultimi anni, ma che una volta arrivati al consumatore finale tramite la grande distribuzione lievitano.

"Non è accettabile - prosegue Lovo - ci sono settori, come la produzione di latte, dove praticamente si lavora in perdita. La situazione è catastrofica. Questo però il cliente finale non lo vede e non lo percepisce, perchè non sa che mentre a lui il prezzo a scaffale è aumentato e anche di molto, a noi quello pagato resta sempre lo stesso".

"Vogliamo vivere del nostro lavoro"

Vero delle regole sempre più stringenti, però è anche vero che l’agricoltura è il settore che riceve la maggior quantità di sussidi dal bilancio comunitario.

"Noi non vogliamo vivere di sussidi, che tra l’altro non ricevono tutti, ma del nostro lavoro - risponde Lovo - e chiediamo di essere messi nelle condizioni di poterlo fare, come tutti gli imprenditori degli altri settori economici e produttivi. E’ questo che chiederemo con la nostra manifestazione, che non vuole bloccare nulla nè creare disagi o problemi: vuole essere per noi l’occasione di raccontare il nostro mondo, di spiegare le nostre difficoltà e i problemi che viviamo ogni giorno. Saremo presenti fino a domenica, pronti e disponibili a incontrare e parlare con tutti".

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