La motocarriola mai pagata e l'assegno firmato Fabio Grosso: Domenichini a processo
L'uomo, in carcere per l'omicidio della malnatese Carmela Fabozzi, è accusato di truffa
L'accusa è di truffa. L'imputato è il 66enne Sergio Domenichini, l'uomo accusato dell'omicidio della malnatese Carmela Fabozzi avvenuto lo scorso agosto.
Motocarriola mai pagata e assegno falso: Domenichini a processo
Il fatto risale al novembre 2017, quando Domenichini acquistò una motocarriola da un negozio di macchine e attrezzi agricoli dove aveva già fatto piccoli acquisti in passato. Duemila euro, che il 66enne avrebbe pagato con un assegno firmato, però, Paolo Grosso, l'ex calciatore della Nazionale.
Ieri, lunedì 6 marzo, in aula a Varese hanno parlato i titolari di quel negozio.
"Ci siamo accorti solo dopo della firma - hanno raccontato i commercianti - E quando la mattina successiva siamo andati in banca per incassarlo, il cassiere ha detto che quel titolo era segnalato perchè risultava smarrito".
L'assegno infatti non era di Domenichini (nè, chiaramente, di Grosso), ma di un uomo che ne aveva denunciato lo smarrimento un mese prima, nell'ottobre 2017.
Impossibilitati a incassare l'assegno i commercianti avevano subito contattato Domenichini, che aveva detto loro di esser stato a sua volta vittima di una truffa, che era stato pagato da un cliente con quell'assegno e che sarebbe presto passato per sistemare tutto coi duemila euro dovuti. Invece, non si è fatto più vedere e dopo un po', nemmeno più sesntire. Così era scattata la denuncia.
L'ennesima per il 66enne, che in attesa della chiusura delle indagini sulla morte della malnatese è imputato per una serie di furti a un'edicola di Porto Ceresio.