Investimenti sulla Gallarate-Luino-Zenna ma non in sicurezza, nonostante le promesse
Investiti negli anni milioni di euro per potenziare la tratta, ma ben pochi per chi deve intervenire lungo i binari in caso di emergenza. E dall'annuncio di un mezzo nel 2019 nulla si è ancora mosso
Dalla Regione nuovi fondi per la linea Gallarate-Luino-Zenna e per chiudere così il progetto AlpTransit ma quello che si è perso, promessa dopo promessa, negli anni è la sicurezza. La nota della FNS - CISL.
Gallarate-Luino-Zenna, la sicurezza dov'è?
I primi avvertimenti e timori dalla CISL erano stati avanzati già nel 2016, quando la sigla sindacale evidenziò i problemi e le difficoltà di intervenire sulle rotaie della Gallarate-Luino-Zenna in caso di incidenti. E da allora, per potenziare sempre più la linea ferroviaria dall'alto impatto commerciale si sono investiti milioni di euro, per quanto riguarda le dotazioni di chi dovrebbe intervenire in caso di emergenza "è rimasto tutto congelato" spiega la CISL.
"All'epoca la vicenda fece scalpore. Il Primo Cittadino del Comune più importante sulla tratta si spese chiedendo urgentemente un tavolo di confronto. Ne uscirono varie discussioni e tutte le parti (politiche e non) furono concordi con quanto da noi evidenziato".
Promesse mai realizzate
Nel luglio 2019, il consigliere regionale leghista Francesca Brianza assicurò novità in vista, ricorda il sindacato, che riporta le sue parole dell'epoca: "Proprio per queste caratteristiche e per l’incremento dei treni in transito si è reso necessario fare in modo che eventuali soccorsi possano raggiungere rapidamente tutte le zone. Attraverso questo provvedimento dotiamo i soccorritori di un mezzo duttile che può spostarsi sia su gomma che su rotaia, di modo da poter raggiungere con tempestività ed efficacia le zone colpite da calamità e le persone da soccorrere".
"Promesse che purtroppo ad oggi (a più di un anno e mezzo) non sono state seguite da fatti concreti. Nel luglio di quest'anno a seguito di un intervento di soccorso sulla linea ferroviaria, abbiamo inoltrato una missiva ai vertici regionali chiedendo lumi sulle tempistiche per la fornitura del mezzo bimodale, ma ad oggi siamo ancora in attesa di una risposta. Mentre nella provincia di Varese vengono annunciati sottopassi e eliminazioni di passaggi a livello, nella vicina confederazione Helvetica vengono continuamente e costantemente investite ingentissime risorse economiche per la sicurezza. Di fatto i pompieri oltre confine hanno a disposizione ben 16 treni da soccorso e salvataggio oltre una moltitudine di mezzi stradali. Noi siamo ancora in attesa di un solo veicolo promesso e mai acquistato. Capiamo sicuramente che la pandemia in corso ha creato problematiche importanti, ma i convogli merci continuano a percorrere il nostro territorio col loro carico pericoloso, sia per i soccorritori che i cittadini dell'alta provincia. Siamo in attesa di una soluzione concreta che tarda ad arrivare".