Il soldato Eugenio Migliavacca è tornato a casa. Era morto in un lager 74 anni fa
Il figlio e la famiglia lo hanno cercato per tanti anni. Ora finalmente hanno potuto riabbracciarlo.
Si è tenuta stamattina la messa a suffragio del soldato di Origgio Eugenio Migliavacca. Le sue spoglie riportate a casa grazie alla tenacia del figlio.
Torna a Origgio il soldato Eugenio Migliavacca
Per 74 anni i suoi resti hanno riposato in terra straniera, in nella Germania dove fu rinchiuso in un lager dopo l’8 settembre 1943 e dove morì a causa di un bombardamento aereo il 16 marzo 1945. Dopo anni di ricerche da parte del figlio e della famiglia, i suoi cari sono riusciti a scoprire il luogo dove riposava grazie all’elenco dei soldati varesotti seppelliti all’estero pubblicato dal sito Dimenticati di Stato. La sua salma era stata trasportata nel cimitero di Francoforte sul Meno, dove sono sepolti oltre 5mila soldati italiani.
Finalmente a casa
Stamattina, sabato 26 ottobre, nella chiesa parrocchiale di Origgio si è tenuta una messa in suffragio di Eugenio Migliavacca. Un funerale, 74 anni dopo, che ha permesso di accogliere le esequie del cittadino partito in guerra e finito nell’inferno della Germania di Hitler e nella schiavitù nei campi di concentramento cui il Fuhrer obbligò i soldati italiani dopo la firma dell’Armistizio fra l’Italia e gli Alleati. Davanti alla cassetta con i suoi resti, coperta dal tricolore, stendardi e gagliardetti delle associazioni d’arma, dei bersaglieri e dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra.
L’amarezza dei bersaglieri
Purtroppo, alla festa dei famigliari e delle associazioni d’arma per il ritorno di Migliavacca non è corrisposta una festa della comunità. “Presente per dare onore a chi ha creduto nella sua patria ed è partito per difendere i suoi cari, la sua terra e ora è ritornato nella sua terra e dai suoi cari – ha scritto il presidente provinciale dei bersaglieri Gianfranco Moresco – In queste cerimonie la chiesa doveva essere stracolma. Purtroppo abbiamo venduto ideali e bandiera per interessi molte volte frivoli”.
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