L'appello

Il Ponte del Sorriso scrive a Figliuolo: "Vaccinate i volontari dei centri vaccinali"

Non si chiede nessuna corsia preferenziale: "Non potrebbero essere vaccinati durante il loro turno, magari anche con i vaccini che si avanzano?"

Il Ponte del Sorriso scrive a Figliuolo: "Vaccinate i volontari dei centri vaccinali"
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Operano quotidianamente, senza sosta, al fianco di infermieri e medici per accogliere, guidare e anche rassicurare chi raggiunge i centri vaccinali per la somministrazione. Loro però, i volontari delle moltissime associazioni in campo per fare la propria parte nella campagna vaccinale, dal 9 aprile si sono ritrovati senza più diritto a ricevere il vaccino. Così la presidente de Il Ponte del Sorriso ha scritto un appello al Commissario Straordinario per l'Emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo.

Volontari dei centri vaccinali senza vaccino: lettera dal Ponte del Sorriso

Sono a contatto con migliaia di persone ogni giorno, senza potere spesso mantenere il distanziamento dovendo fisicamente accompagnare anziani e fragili verso il box vaccinale. Sono persone che hanno deciso di dedicare il loro tempo, le loro giornate, a contribuire alla campagna vaccinale, mettendosi in prima linea. Eppure dal 9 aprile, quando l'ordinanza del Commissario Figliuolo ha "azzerato" le priorità definite dalle Regioni in linea con le precedenti regole, molti di loro si sono ritrovati senza vaccino, senza difese dal virus che contribuiscono a combattere se non la mascherina e l'igienizzante.

Come i volontari della Protezione Civile, anche quelli delle tante associazioni attive nei centri vaccinali chiedono di poter essere messi in sicurezza per continuare, con meno paure, a fare il proprio lavoro: aiutare gli altri. Da qui nasce l'appello di Emanuela Crivellaro, presidente de Il Ponte del Sorriso Onlus.

Illustrissimo Generale Francesco Paolo Figliuolo,

i volontari impegnati nei centri vaccinali erano stati inseriti nelle liste per la vaccinazione e la loro immunizzazione era già partita. Con la sua ordinanza 6 del 9 aprile, è stata però bloccata, lasciando fuori alcuni volontari che non erano ancora stati vaccinati.

I volontari che si occupano dell'accoglienza e dell'accompagnamento durante il percorso vaccinale, "lavorano" fianco a fianco del personale sanitario, in ambiente chiuso, a stretto contatto con migliaia di persone al giorno. Si tratta spesso di anziani o fragili o comunque persone che hanno bisogno di essere sostenute, tenute sottobraccio, rendendo impossibile mantenere un minimo di distanziamento, con l'altissimo rischio di incontrare qualche positivo, senza essere protetti.

Svolgono la loro attività con entusiasmo, consapevoli che con la loro costante presenza la campagna vaccinale può procedere più veloce, ligi al loro dovere come soldati. Questi volontari corrono gli stessi rischi del personale sanitario ma, a differenza loro, non sono vaccinati.
Non è un paradosso essere in un centro che vaccina, senza poter contare sul vaccino? E magari assistere a chi il vaccino lo rifiuta mentre a loro non è concesso? Senza togliere spazio o priorità a nessuno, non potrebbero essere vaccinati durante il loro turno, magari anche con i vaccini che si avanzano?

Continueranno comunque, perchè essere al servizio degli altri è più forte della propria incolumità, ma è giusto esporli a tale rischio potendolo evitare?  La preghiamo vivamente di prendere in considerazione la richiesta delle associazioni di riammettere i volontari che operano nei centri vaccinali, tra coloro da vaccinare.

Grazie.

Emanuela Crivellaro

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