I sindacati: "Chiediamo certezze ma Gianetti non risponde"
Duro comunicato da parte dei sindacati regionali contro la Gianetti Ruote. Dopo lo sciopero indetto nel pomeriggio di martedì, a causa di un operaio contagiato dal Coronavirus e dei mancati controlli riguardanti la prevenzione e il rispetto delle misure anti contagio, i sindacati tornano a farsi sentire. L'accusa, stavolta, è rivolta direttamente all'azienda cerianese, accusata di non rispondere alle loro richieste.
Il comunicato dei sindacati
Dopo i fatti accaduti ieri alla GIANETTI RUOTE di Ceriano Laghetto che hanno portato allo sciopero per denunciare il fatto che i lavoratori non sono carne da macello e meritano rispetto, dopo che si è riscontrato un caso conclamato di Coronavirus tra i dipendenti della stessa azienda, dopo aver fatto segnalazione al prefetto della situazione, ad oggi non è arrivata nessuna comunicazione e nessun riscontro da parte dell’azienda. “Abbiamo chiesto di avere informazioni e di concordare le procedure per mettere in sicurezza i lavoratori attraverso la convocazione del comitato aziendale in modo urgente entro la giornata di oggi – dicono Caruso (UILM), Bucchioni (FIOM) e Ripamonti (FIM) – ma da parte dell’azienda è arrivata una risposta via mail che per altri impegni non sarebbero stati disponibili se non venerdì.” “Questa è una situazione assolutamente allucinante – prosegue Bucchioni - la legge del profitto non può assolutamente prevalere sul valore della vita umana… bisogna fare anche chiarezza su come le istituzioni intendono garantire l’applicazione delle norme emanate per questa emergenza” Gia perché della situazione le OO.SS hanno nella giornata di ieri messo al corrente il prefetto. “Se non abbiamo certezza di ambienti sanificati, di utilizzo condiviso di mezzi di protezione adeguati per lavorare in sicurezza non possiamo permettere che si svolga l’attività produttiva – dichiara Caruso – “Utilizzeremo tutti canali necessari anche con esposti alla ATS per verificare che vengano applicate le misure adeguate” conclude Ripamonti. Nel frattempo, dopo tanta insistenza domani mattina si dovrebbe avere una prima Call conference tra OO.SS., RSU, Azienda per avviare il confronto rispetto alla situazione. “Come RSU e RLS, per tutelare i nostri compagni e colleghi di lavoro, abbiamo mandato una dettagliata richiesta di chiarimenti sul quale vogliamo risposte immediate riguardante l’applicazione dei decreti e protocolli emanati” ci tengono ad aggiungere i rappresentanti sindacali aziendali. Non riusciamo però a capacitarci del fatto che con un caso di contagio riscontrato debba essere così complicato fermare in modo condiviso e per il tempo necessario alla sanificazione la produzione per essere pronti a ripartire in modo più sereno e proficuo al termine della messa in sicurezza di chi nel sito produttivo ci deve stare.
#iorestoacasa un slogan efficace e serio per il rispetto della propria salute, di quella degli altri ma bisogna anche creare le condizioni per renderlo concreto la dove non vengono garantite le procedure emesse per arginare questa emergenza sanitaria.