Gorla Maggiore, il calcio sfrattato dopo 47 anni
Dopo 47 anni di storia, l'ASD Gorla Maggiore dovrà lasciare il paese. E, più precisamente, il campo di via Roma 50 dove per mezzo secolo si sono scritte pagine di storia calcistica... e non solo! Questa la conseguenza dell’esito del bando comunale per la gestione dell’impianto, alla cui gara ha partecipato la sola società che se l’è poi aggiudicata, il Valle Olona. Mentre il Gorla Maggiore non ha partecipato alla gara.
Bernasconi: "Non c'era solo l'aspetto sportivo"
Sull'ultimo numero de La Settimana di Saronno (CLICCA QUI per acquistare l'edizione online) è intervenuto direttamente il presidente Alberto Bernasconi. Il numero uno dell'ASD Gorla Maggiore ha espresso tutto il suo rammarico "per il fatto di dover lasciare il paese dopo 47 anni di storia". Una lunga epopea, fatta in primis di storie sportive: "Oggi la nostra società conta 12 squadre e il raggiungimento di traguardi sportivi inimmaginabili per un paese come il nostro". L'ultimo, due anni fa, il ritorno in Promozione dopo la scalata ai playoff. Ma dietro c'è molto altro. "La Festa della birra con gli Amici del calcio, che ci ha permesso di sostenere altre associazioni di volontariato, a cui abbiamo sempre devoluto l’intero ricavato. Sono stati fatti sacrifici ed investimenti, anche economici. Ma il sindaco Zappamiglio sottolinea solo il contributo di 29.900 euro che il Comune è tenuto ad erogare alla nostra società".
Al numero 50 di via Roma si è chiusa un'era
È con questo messaggio che, a fine febbraio, la pagina Facebook del Gorla Maggiore ha annunciato di fatto lo sfratto. Perché la società non chiude, ma sarà costretta ora a cercare un altro campo dove giocare. Un'impresa non semplice. Un passo che comunque la società non avrebbe mai voluto fare, visto che si sono scritte per tanti anni pagine di storia. "Si è persa una ricchezza inestimabile espressa dai tanti atleti residenti, dai volontari, dagli appassionati tifosi e da tutti coloro che vivono la nostra società anche al di là dello sport. Perché in via Roma, al civico 50, c’era una grande famiglia. Eccola, la verità. E al contempo il nostro più grande rammarico", la chiosa del presidente Bernasconi. SUL NUMERO IN EDICOLA, L'INTERVISTA COMPLETA