Furto da 60milioni a Tamara Ecclestone, mandato di cattura internazionale anche per un varesino
Dopo l'arresto di una donna delle pulizie che lavorava nella villa londinese, residente in Italia, e trovata con addosso un paio di orecchini da 300mila euro, gli investigatori di Scotland Yard hanno emesso un mandato di cattura anche per due lombardi
A dicembre una banda di ladri si era introdotta nella casa di Tamara Ecclestone, figlia del patron della Formula 1, rubando gioielli e contanti per circa 60milioni di euro. Le indagini di Scotland Yard avrebbero individuato 6 presunti colpevoli, tra cui due italiani residenti in Lombardia di cui uno, sembra, in provincia di Varese.
Furto da 60milioni, due italiani nel colpo a casa di Tamara Ecclestone
Un furto milionario nella "reggia" sorvegliata 24 ore su 24. Un colpo da professionisti che portò nelle tasche della banda di ladri circa 60 milioni di euro tra gioielli e contanti prelevati dalle 56 stanze della maestosa villa della modella Tamara Ecclestone, figlia del patron della Formula 1, a Kensington. Il tutto era successo a dicembre 2019, e da allora Scotland Yard si è messa subito alla ricerca dei responsabili. Una prima svolta a febbraio, quando era stata fermata una donna di origini rumene e residente in Italia che lavorava come addetta alle pulizie nella casa. All'atterraggio nell'aeroporto di Stansed la donna indossava due orecchini con diamanti sottratti alla rampolla di casa Ecclestone dal valore di oltre 300mila euro.
Un gruppo di professionisti
A quanto ricostruito dagli investigatori britannici, la donna avrebbe organizzato ed eseguito il colpo insieme al figlio e a un gruppo di professionisti, per lo più sinti, che avrebbero già messo a segno altri colpi "importanti" in casa dei vip, tra cui quella del capitano del Chelsea Frank Lampard.
Pista italiana
Un indizio dopo l'altro, "complice" appunto la residenza italiana della donna fermata, Scotland Yard avrebbe individuato buona parte dei componenti del gruppo. Tra questi anche altri due residenti in Italia: un milanese con precedenti, A.D., e un amico della provincia di Varese, incensurato, M.D.. Sui due grava ora un mandato di cattura internazionale presentato al tribunale di Milano.