Funerale

Funivia Mottarone, nessuno andrà in carcere

E’ stato notificato lunedì l’ordine di esecuzione della carcerazione e il contestuale decreto di sospensione del medesimo ai tre imputati che al termine dell’udienza preliminare hanno ottenuto il patteggiamento della pena .

Funivia Mottarone, nessuno andrà in carcere

Nessuno andrà in carcere per i quattordici morti dello schianto della funivia del Mottarone del maggio 2021. In quella tragedia persero la vita Vittorio Zorloni, Elisabetta Personini e il figlio Mattia di Vedano Olona.

Nessuno andrà in carcere

E’ stato notificato lunedì l’ordine di esecuzione della carcerazione e il contestuale decreto di sospensione del medesimo a Gabriele Tadini, Enrico Perocchio e Luigi Nerini, i tre imputati che al termine dell’udienza preliminare hanno ottenuto il patteggiamento della pena.
Lo scorso 18 settembre dopo 4 anni e 4 mesi dalla tragedia il giudice Gianni Macchioni aveva infatti deciso l’applicazione ai tre imputati della pena per quattro anni e 5 mesi per Tadini, il capotecnico che ha confessato di avere materialmente inserito i forchettoni nel sistema frenante; per tre anni e 10 mesi per Nerini, titolare della società concessionaria; e per tre anni e 11 mesi per Perocchio, direttore tecnico della funivia.
Per tutti e tre, dalla pena va sottratto il cosiddetto presofferto, cioè il periodo già scontato in sede di misure cautelari preventive: per Nerini e Perocchio i cinque giorni trascorsi in carcere dall’arresto alla scarcerazione, per Tadini anche i 6 mesi passati ai domiciliari.
Nella stessa udienza il giudice aveva anche prosciolto Martin Leitner e Peter Rabanser, i due dirigenti di Leitner, l’azienda che si occupava della manutenzione dell’impianto.

Le difese chiederanno l’affidamento in prova ai servizi sociali

Le difese di due dei tre condannati hanno già confermato che chiederanno l’affidamento in prova ai servizi sociali.
«Ce lo aspettavamo – dice l’avvocato Marcello Perillo, difensore di Tadini – e chiederemo le misure alternative perché Tadini ha i requisiti per averle. Tadini fa già volontariato: stiamo recuperando la documentazione per presentare l’istanza al Tribunale di Verbania, che poi passerà tutto al tribunale di sorveglianza di Torino, che fisserà l’udienza per decidere».
Anche l’avvocato Andrea Da Prato, legale di Perocchio, ha confermato l’intenzione di chiedere l’affidamento. Ancora nessuna conferma dall’avvocato Pasquale Pantano, difensore di Luigi Nerini, ma la strada probabile sembra anche per lui la stessa.
E’ presumibile che, considerando che i legali hanno 30 giorni di tempo per depositare la richiesta di affidamento in prova, l’udienza al tribunale di sorveglianza possa essere fissata nel mese di gennaio.