Farmacista denunciato a Busto: a fine mese "svuotava" le card dei celiaci
Si faceva dare il PIN per accedere al loro budget mensile e se a fine mese rimaneva qualcosa registrava acquisti fittizi prima della "ricarica" da parte del Servizio Sanitario
Farmacista denunciato a Busto Arsizio con le accuse di truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale e indebito utilizzo di carta di pagamento. Vittime, i celiaci e le loro card dove vengono versate ogni mese le somme per l'acquisto di alimenti senza glutine.
Farmacista denunciato a Busto, decine di truffati
Per capire bene come tutto avvenisse, secondo i carabinieri di Sesto Calende che hanno proceduto all'arresto, bisogna prima sapere che chi presenta una diagnosi di celiachia non può assumere alimenti contenenti glutine (grano e derivati). Il corpo non è in grado di processarli e li rigetta portando, se il consumo continua nel tempo, ad ulcere e tumori.
Per questo il Servizio Sanitario prevede per ogni celiaco un budget mensile (variabile a seconda della Regione di residenza, età e sesso) per l'acquisto di prodotti senza glutine nelle farmacie e negli esercizi commerciali convenzionati con l'Ats e per pagare con questo si utilizza la tessera del codice fiscale e un PIN apposito. A inizio mese, il budget viene "rimpinguato", azzerando eventuale residuo rimasto.
Ecco, secondo i militari il farmacista di Busto fattosi dare il PIN dai clienti (che possono averlo fatto per praticità, ovviamente con autorizzazioni e quant'altro) verso la fine del mese svuotava il loro budget prima del versamento periodico. L'indagine è nata dopo la segnalazione di una ragazza celiaca di Sesto Calende che si era accorta che qualcuno le "svuotava" con acquisti fittizi il conto l'ultimo giorno di ogni mese da un anno. I carabinieri in collaborazione con Ats Insubria sono risaliti quindi alla farmacia di Busto, dove la ragazza aveva fatto alcuni acquisti e aveva fornito il suo PIN. E come lei, ci sarebbero molti altri i clienti ignari dell'uso che il farmacista faceva del loro credito.
Perquisizione in negozio
La denuncia al farmacista e al magazziniere è stata formalizzata nelle scorse settimane, a seguito anche dei risultati di una perquisizione effettuata il 31 dicembre che permise di trovare e sequestrare circa 250 schede dei clienti con annotati il codice fiscale e il PIN da utilizzare per registrare gli acquisti e pagarli con il budget del Servizio Sanitario. E per svuotarli da quanto avanzava a fine mese, che fossero pochi euro o l'intero budget.