Falò di Sant'Antonio a Tradate, il Pd: "Dimezzatelo e pensiamo a delle alternative"

L'assessore all'AMbiente Vito Pipolo: "Non intendiamo rinunciare all'iniziativa"

Falò di Sant'Antonio a Tradate, il Pd: "Dimezzatelo e pensiamo a delle alternative"
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A un anno di distanza dalle forti polemiche sul ritorno del Falò di Sant’Antonio a Tradate, i consiglieri del Pd tornano a chiederne la riduzione.

Falò di Sant’Antonio a Tradate, dibattito acceso

L’anno scorso se ne era discusso già a lungo: fare o non fare il falò di Sant’Antonio? Una tradizione del territorio Insubre e prealpino, quella della pira benaugurale, a cui diversi comuni stanno rinunciando anno dopo anno tra difficoltà organizzative, rischi incendi e per la volontà di non aggravare la già preoccupante situazione dell’inquinamento atmosferico durante l’inverno, periodo di camini, stufe, riscaldamenti e traffico. A fine 2018 il Comune decise comunque di confermare l’iniziativa, riducendo le dimensioni della pira allestita in piazza Mercato vista, spiegava l’allora vicesindaco Claudio Ceriani, l’eccezionale siccità di quella stagione e gli incendi che si erano sviluppati al Monte Martica a Varese.

Mozione Pd in consiglio

Il dibattito tornerà quest’anno a scaldare il prossimo consiglio comunale previsto a dicembre. Sulla scorta delle due mozioni sul cambiamento climatico approvate dal consiglio tradatese, il Pd ha presentato infatti una mozione proprio sul Falò di Sant’Antonio chiedendo la riduzione o l’annullamento delle emissioni nocive della pira. In particolare dimezzando le dimensioni del Falò, l’utilizzo di materiali di “qualità” (e non bancali e pallet) per la costruzione della pira “per ridurre la nocività delle emissioni” e l’avvio di una campagna di educazione civica della cittadinanza, spiegando le ragioni della (eventuale) decisione. Ma il gruppo consiliare guarda anche all’anno prossimo: se per la prossima edizione del Falò se ne chiede la riduzione, in vista di quella successiva i consiglieri dem chiedono di “coinvolgere le associazioni del territorio e più in generale la cittadinanza, affinché nel corso del 2020 vengano valutate tutte le alternative al falò per mantenere, ma in maniera differente, un importante momento di festa e di aggregazione per la nostra città”. Anticipando la discussione in consiglio comunque l’Amministrazione sembra chiudere alla mozione: “Il Falò è stato già dimezzato un anno fa – ha replicato l’assessore all’Ambiente Vito Pipolo – Ridurlo ulteriormente significherebbe dover rinunciare all’iniziativa, cosa che non intendiamo fare”. 

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