Saronno

Ex sedata e violentata, l'anestesista saronnese verso il patteggiamento

La parola ora spetta al gip. Il medico è accusato di violenza sessuale e revenge porn

Ex sedata e violentata, l'anestesista saronnese verso il patteggiamento
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Due anni di carcere, risarcimento del danno e obbligo a seguire un percorso di recupero. Questa la proposta portata sul tavolo del gip da parte della difesa e del pm Nadia Calcaterra per chiudere il processo a carico del dottor Andrea Pizzi, l'anestesista in carcere da inizio agosto con l'accusa di aver sedato e violentato un'infermiera della Rianimazione di Rho, sua ex.

Ex sedata e violentata, Pizzi patteggia

Le accuse a Pizzi sono violenza e revenge porn, quest'ultimo a danno anche di una seconda ex della quale avrebbe inviato foto a luci rosse a un amico.

Già ad agosto Pizzi aveva ammesso la violenza nel corso dell'interrogatorio davanti al gip (anche se, precisava l'avvocato, più che di ammissione si sarebbe dovuto parlare di un fatto "letto con una visione e un’interpretazione differenti e nella sua completezza e nel contesto di una relazione sentimentale"). Come ricostruito alle indagini e raccontato dalla donna, che lo aveva denunciato ai carabinieri di Turate, il primo luglio Pizzi avrebbe iniettato tramadolo al posto di Toradol alla ex compagna che si era rivolta a lui per un dolore alla spalla. Erano sotto casa di lui, avevano appena discusso della loro relazione che il medico avrebbe voluto riprendere e lei, invece, no.

Poi il dolore alla spalla, causatole dagli strascichi di una caduta avvenuta ad aprile, e l'invito a salire per un'iniezione che lenisse quel dolore. Lei aveva accettato, chiedendogli di non iniettarle il Tramadol usato in un paio di occasioni in passato e con spiacevoli conseguenze. Lui non l'aveva ascoltata, e le aveva iniettato il potente oppiaceo.

Al risveglio, la donna si era trovata sul divano coi pantaloni abbassati e l'ex nudo davanti a lei. Tornata faticosamente a casa, il giorno dopo era tornata a rendergli conto di quello che era successo e che le aveva fatto. Una telefonata, registrata, che lo ha inchiodato: "Ti ho abusata".

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