Esplosione a Beirut, la testimonianza di un pregnanese salvo grazie al caso FOTO E VIDEO
Il 56enne da 25 anni vive nella capitale del Libano. Tra i palazzi disintegrati dall'esplosione anche quello dove ha sede il suo showroom
Solo il caso ha voluto che al momento dell'esplosione a Beirut Luciano di Lorenzo non si trovasse nel suo negozio, nel cuore del porto della capitale libanese.
Un pregnanese nell’inferno di Beirut
«Al momento dell’esplosione grazie a Dio non ero nel mio negozio situato nel cuore del porto di Beirut, è stato solamente un caso che io mi sia salvato e che oggi sia qui a raccontare». E’ commosso Luciano Di Lorenzo, 56 anni, pregnanese, da 25 anni trasferitosi a Beirut per lavoro, quando ci racconta i momenti dell’esplosione.
Un inferno, quello che ha colpito la zona del porto nel quale Lorenzo ha perso amici cari e colleghi. «E’ stato un boato devastante che ha colpito un raggio di circa 30 chilometri. Ancora oggi, a distanza di un giorno e mezzo dall’esplosione si cercano le persone disperse. Sembra di essere tornati in guerra, ci sono palazzi completamente sventrati, appartamenti senza più i murti interni, un disastro». Tra i palazzi distrutti dall’esplosione anche quello dove il pregnanese aveva il suo showroom. «Quello dove lavoravo era un palazzo completamente commerciale, senza abitazioni. E’ stato completamente spazzato via dall’esplosione. Un palazzo che si trova nella zona centrale a quattro chilometri dal porto, dal luogo dell’esplosione».
Mentre operai e semplici cittadini stanno lavorando per ripulire le strade della capitale del Libano dalle macerie le autorità libanesi hanno dato quattro giorni a un comitato investigativo per stabilire la responsabilità delle esplosioni che hanno provocato la devastazione.