arresti e sequestri

Ennesimo bosco dello spaccio smantellato dai Carabinieri

Grazie al monitoraggio delle strade, vivendo il bosco proprio come coloro che lo sfruttano per le attività illecite, sono stati individuati i punti ove i pusher davano appuntamento

Ennesimo bosco dello spaccio smantellato dai Carabinieri
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I Carabinieri della Stazione di Sesto Calende hanno messo fine ad un'attività di spaccio che coinvolgeva diverse persone all'interno dei boschi al confine fra Sesto Calende, Vergiate, Casale Litta.

Bosco dello spaccio: arresti e sequestri

Otto mesi di indagine partendo da un punto nevralgico: la conoscenza del territorio garantita dalla
capillarità assicurata dalle Stazioni dei Carabinieri, peculiarità che contraddistingue l’Arma
Benemerita.

E così, partendo dall’osservazione sul campo, dal controllo del via vai sulle strade provinciali che
uniscono gli abitati di Sesto Calende, Vergiate e Casale Litta, i Carabinieri della Stazione di Sesto
Calende, in collaborazione con quelli della Stazione di Vergiate, sono riusciti ad accertare
l’esistenza di una fiorente attività di spaccio gestita da un gruppo di cittadini stranieri, tutti di origine
marocchina.

Grazie al monitoraggio delle strade, vivendo il bosco proprio come coloro che lo sfruttano per le
attività illecite, sono stati individuati i punti ove i pusher davano appuntamento alla fitta rete di
acquirenti, che contattavano anche tramite l’applicativo “WhatsApp”, con veri e propri annunci
pubblicitari, assicurando un servizio 24/24 ore e, sovente, anche a domicilio.

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Il monitoraggio delle cessioni

Individuati i punti di spaccio, si è passati quindi al monitoraggio delle cessioni (oltre 2000 quelle
accertate) ed all’identificazione degli acquirenti, attività che ha corroborato l’ipotesi investigativa.
Sotto il coordinamento del dott. Ciro Vittorio Caramore, Sostituto Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Busto Arsizio, i Carabinieri della Compagnia di Gallarate ed in particolar
modo quelli della Stazione di Sesto Calende hanno monitorato l’attività del gruppo, che operava tra
diversi boschi sparsi tra Sesto Calende, Vergiate e Casale Litta e che, come qualsiasi attività
imprenditoriale, si contendeva il territorio con i concorrenti.

Il fiorente giro era gestito da otto persone, che avevano compiti ben definiti. Tra loro spicca il ruolo di due fratelli, dimoranti in provincia di Monza e Brianza che, oltre a garantire i necessari rifornimenti di droga ed a ritirare gli incassi, si occupavano di accompagnare i pusher sul luogo di lavoro e di andare a riprenderli a cadenze regolari, per accompagnarli in alberghi del milanese, ove veniva loro garantita una giornata di riposo (e pulizia) dopo settimane passate a spacciare all’addiaccio.

Nel bosco, gli spacciatori - tutti clandestini e senza fissa dimora - si muovevano con sicurezza tra un
bivacco e l’altro, attrezzati di tende o coperte e con al seguito il kit per pusher provetto: bilancino,
materiale per il confezionamento ed una batteria (di auto o camion) per garantire la ricarica dei
telefoni cellulari, indispensabili per mantenere i contatti con acquirenti e fornitori. Col passare del
tempo, i Carabinieri hanno anche individuato i “ferri del mestiere” che gli spacciatori portavano al
seguito per garantirsi la sicurezza contro le incursioni delle batterie rivali.

Armi nascoste nel bosco

Ed è proprio la disponibilità di armi da fuoco e la concreta possibilità che gli indagati potessero
usarle per far valere le loro ragioni su quelle degli avversari, che ha indotto il P.M. titolare delle
indagini ad emettere un decreto di fermo di indiziato di delitto, che i Carabinieri hanno eseguito tra il
29 ed il 30 aprile, con un’attività che ha consentito di decapitare il gruppo criminale.

Nelle prime ore del mattino, dopo aver cinturato tutta l’area ove i pusher avevano stabilito il nuovo
bivacco, 50 Carabinieri della Compagnia di Gallarate hanno fatto irruzione nel bosco cogliendo
nel sonno quattro spacciatori, tre dei quali hanno tentato una disperata fuga tra rovi e boscaglia. Uno
di loro, invece, armato di un fucile a pompa calibro 12, carico e col colpo in canna, ha tentato la
reazione venendo subito neutralizzato con l’utilizzo del Teaser. Nel bivacco occupato dai 4 arrestati
sono state recuperate 18 munizioni per il fucile, rubato a dicembre dell’anno scorso a Menaggio (CO)
e perfettamente funzionante, un coltello di grandi dimensioni, oltre 2.500 € in contanti e un
quantitativo considerevole di droga pronta allo spaccio, tra cocaina, eroina e hashish.

Spacciatori ospitati a casa di un consumatore

L’attività per individuare gli altri destinatari della misura è proseguita senza sosta fino al giorno
successivo. Il 30 aprile, proprio in occasione dell’anniversario in cui si celebra la carica dei
Carabinieri a Pastrengo (1848), i militari della Stazione di Sesto Calende e del Nucleo Operativo e
Radiomobile della Compagnia di Gallarate hanno individuato gli altri quattro indagati, che si
trovavano tra Villa Cortese (Mi), Milano e Varano Borghi (Va). Due di essi avevano trovato
ospitalità a casa di un assuntore, che in cambio di droga forniva loro cibo ed un letto comodo in cui
passare la notte prima di riprendere a spacciare tra i boschi.

I 5 fermati sono già tutti comparsi davanti al G.I.P. del Tribunale Busto Arsizio, che ha convalidato il
fermo ed ha disposto la custodia in carcere. Un ulteriore capitolo della vicenda si è chiuso il 2 maggio scorso, quando i Carabinieri hanno individuato altri due destinatari del decreto di fermo a Sesto Calende e ad Imola (BO).

Gli arrestati, per i quali si sono aperte le porte del carcere di Busto Arsizio e Bologna, sono in attesa
dell’interrogatorio di convalidata del G.I.P. L’attività condotta, oltre ad aver completamente smantellato una piazza di spaccio, nel suo complesso ha portato all’arresto di 15 persone ed al sequestro di circa 1 kg tra cocaina, eroina e hashish, oltre alla somma di € 7.500 in contanti. Rilevante anche il numero degli assuntori identificati, oltre 150, che sono stati segnalati alla Prefettura e per i quali scatteranno le sanzioni amministrative previste dalla legge sugli stupefacenti, che prevede la sospensione della patente di guida o il ritiro del passaporto o della carta d’identità.

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