Cronaca

Doppia condanna a cinque anni per il tentato omicidio di una prostituta

Un irregolare e un italiano condannati per tentato omicidio: lo sparo esploso perchè la donna "disturbava" la piazza di spaccio

Doppia condanna a cinque anni per il tentato omicidio di una prostituta

Sono stati condannati oggi, martedì 4 novembre, dal Gup del Tribunale di Varese i due uomini imputati per il tentato omicidio di una prostituta nei boschi di Tradate, avvenuto il 7 aprile del 2024.

(Foto di repertorio)

Cinque anni per il tentato omicidio di una prostituta

Le spararono addosso, ferendola all’addome, per “difendere” la piazza di spaccio. Fu tentato omicidio e i due imputati per quell’episodio, un italiano e un marocchino, dovranno scontare ognuno una condanna a cinque anni di reclusione.

A esplodere il colpo secondo l’accusa sarebbe stato il primo, un 22enne irregolare.

La “contesa” della piazza di spaccio

Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri della Tenenza di Tradate, tutto sarebbe legato al mercato dello spaccio all’interno dell’area boschiva del Parco Pineta. La donna, una nigeriana che saltuariamente si prostituiva in quel punto, aveva discusso con due italiani “vicini” ai pusher che in quella stessa zona ricevono i loro clienti/consumatori. I due italiani avrebbero chiamato gli spacciatori, che prima avrebbero minacciato di morte la donna e poi, mentre quella stava salendo sull’auto di un cliente, le avrebbero sparato.

La vittima era riuscita a chiedere aiuto a una connazionale poco distante. Le due hanno riferito ai militari di aver visto i due italiani al lavoro per ripulire il luogo del delitto. Poi, grazie a un automobilista di passaggio, era riuscita a raggiungere l’ospedale di Tradate dov’era stata sottoposta alle cure dei medici.

Tre indagati

Difficili le indagini per l’Arma tradatese, riuscita comunque a stringere il cerchio intorno a tre uomini: i due italiani e il pusher che premette il grilletto, tutti arrestati e sottoposti a misure cautelari.

Il pusher ha chiesto e ottenuto il patteggiamento a cinque anni, uno dei due italiani è stato invece condannato con rito abbreviato, sempre a cinque anni. Ai danni dei due, il Gup ha inoltre disposto sanzioni per 18 e 24mila euro.