Dopo Pontida nuove scritte contro la Lega sui muri di via Bellerio

A poche settimane di distanza dalla clamorosa incursione in Valle San Martino nuova incursione dei contestatori: “Il popolo non è razzista Lega di m…a razzisti”.

Dopo Pontida nuove scritte contro la Lega sui muri di via Bellerio
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Dopo Pontida nuove scritte contro Lega sui muri della storica sede di via Bellerio.

Scritte contro la Lega

Se il Pratone della Valle San Martino è un po’ la patria  del Carroccio, la casa del cuore, la sede di via Bellerio a Milano è invece il “centro nevralgico” del partito e, proseguendo con la metafora anatomica, ne è un po’ il cervello. Ebbene, come già accaduto più volta a Pontida (clamorosa l’ultima  incursione con soldi falsiche inneggiava ai famosi 49 milioni di euro che il movimento guidato da Matteo Salvini è chiamato dalla magistratura a restituire) anche il muro esterno del fortino meneghino è stato preso di mira dai contestatori.  Lo riporta il giornaledeinavigli.it

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Scritte contro Lega sui muri della sede di via Bellerio

“L’anno nuovo comincia in continuità con quello precedente, procedendo nell’escalation di aggressioni alle sedi della Lega con vandalismi, buste con proiettili, scritte spray con minacce e insulti, vetrate infrante e purtroppo anche attentati incendiari ed esplosivi (tre da luglio nelle nostre sedi in Lombardia), senza contare i fantocci di Salvini bruciati nei cortei studenteschi. Che brutto clima intimidatorio di cui gran parte della sinistra, sempre impegnata a blaterare di fascismo, non si accorge o forse preferisce non accorgersene”. Commenta così il deputato e segretario della Lega Paolo Grimoldi in una nota le scritte comparse nella notte sui muri esterni della sede milanese del Carroccio di via Bellerio.

La condanna del Governatore Fontana

“Il popolo non è razzista Lega di m…a razzisti”, si legge ora sul muro di milano. Il gesto è stato condannato anche dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che rinnova l’appello “ad abbassare i toni e riportare il confronto nei binari della democrazia”.

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