Donazioni, un gesto d'amore, legame profondo tra ospedali e comunità
Ci hanno donato tempo, soldi, omaggi inaspettati e commoventi come il saluto delle Forze dell’ordine e delle Forze armate.
“Le donazioni sono gesti d’amore. Dimostrazione di un’osmosi profonda fra i nostri Ospedali e le comunità”. Il Direttore amministrativo dell’ASST Valle Olona ragiona sul senso del donare in tempo di pandemia.
Donazioni, segno di legame profondo con il territorio
Marco Passaretta, Direttore amministrativo dell’ASST Valle Olona, non usa perifrasi. Nomina le cose con il loro nome. L’emergenza Covid-19 ha stravolto anche le sue giornate lavorative: scandite dalle videoconferenze con Regione Lombardia, le riunioni dell’Unità di crisi insieme agli altri Direttori, l’aumentato lavoro degli uffici amministrativi da lui coordinati. Il dottor Passaretta, 48 anni, è una delle quattro figure di vertice dell’Azienda, dove opera dal gennaio 2016. Ha una profonda conoscenza della macchina organizzativa, nonché una strenua passione per il calcio e il ciclismo.
Tanta solidarietà
“Le donazioni sono state di due tipi: in denaro e in beni. Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 a oggi, 28 maggio 2020, la cifra raccolta tramite donazioni in denaro è pari a 1.098.418,39 euro. A questa vanno aggiunte le donazioni in beni, che stiamo rendicontando e pubblicando progressivamente nel nostro sito aziendale:
http://www.asst-valleolona.it/con-il-vostro-aiuto/”.
Un mare di generosità si è riversato sui quattro Ospedali di Busto Arsizio, Gallarate, Saronno e Somma Lombardo.
“Le donazioni sono testimonianza di un senso di appartenenza fortissimo: le comunità riconoscono i nostri Ospedali e si sentono parte di essi – riprende il Direttore -. Quando parlo di comunità mi riferisco alle associazioni, agli enti, alle Amministrazioni comunali, alla popolazione carceraria, alla scuola, ai gruppi sportivi e ai gruppi spontanei nati perché volevano aiutarci.
Ci hanno donato tempo, soldi, omaggi inaspettati e commoventi come il saluto delle Forze dell’ordine e delle Forze armate.
La pandemia ha stravolto anche l’iter delle donazioni, oggi molto più smart: pensiamo a chi ha raccolto soldi per noi tramite video diffusi su You Tube, oppure chi ha utilizzato la nuova piattaforma di crowdfunding gratuita GoFundMe.
Sono state autorizzate cinque campagne su tale piattaforma (una delle quali è chiusa per raggiungimento dell’obiettivo) ed un'ulteriore campagna on line recentemente autorizzata. Inoltre come Azienda abbiamo aperto una pagina Facebook proprio ai fini di sensibilizzare e far conoscere.
In sintesi: il compito mio, dei dirigenti amministrativi e degli uffici è stato quello di tradurre questi atti d’amore, le donazioni appunto, in azioni concrete, materiali, strumenti. A disposizione della nostra comunità scientifica, per curare i nostri malati Covid-19”.
C’è poi un terzo tipo di donazione che sfugge a qualsiasi inquadramento o tabella excel.
“E’ il cartello di Gessica che ci siamo ritrovati appesi un mattino all’ingresso dell’Ospedale, nei giorni più bui della pandemia: “Siete voi i veri eroi”. Sono i disegni dei bambini, i sorrisi e gli sguardi inaspettati di chi ci ha fatto sentire il suo calore. Le mail di ringraziamento non dovute dei malati, ossigeno in giornate senza fine. Le mascherine regalate dagli amici cinesi, i gesti solidali della comunità islamica, i generi alimentari avuti in dono dalla comunità ortodossa. I carcerati che hanno pensato ai bambini della Pediatria. Il fiorista che non voleva far trascorrere Pasqua senza portarci le orchidee. La Nato che ha sanificato i nostri Ospedali e ci ha proiettato verso scenari di ripresa, infondendoci fiducia e sicurezza.
Un elenco lunghissimo di piccoli, grandi e grandissimi gesti. Per tutti questi gesti non basteranno tutti i grazie di cui siamo capaci”, conclude il dottor Passaretta.