Inquinamento

Deposito illecito di rifiuti nel Parco del Ticino: 17mila metri quadrati di illegalità

Nell'area c'era di tutto: dagli pneumatici alle batterie esauste, parti d'auto e ferro. Quattro denunciati

Deposito illecito di rifiuti nel Parco del Ticino: 17mila metri quadrati di illegalità
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A seguito delle indagini svolte, i Carabinieri Forestali della Stazione di Vergiate, coordinati dal Gruppo Carabinieri Forestale di Varese, congiuntamente ai Guardiaparco, hanno individuato un’area utilizzata come parcheggio abusivo per veicoli e deposito di merci, realizzata su di un terreno agricolo nel comune di Lonate Pozzolo, all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino.

17mila metri quadrati di depositi abusivi nel Parco del Ticino

Il terreno oggetto delle indagini ha una superficie di circa 17.000 metri quadrati, da tempo era stato adibito abusivamente a piazzale per  parcheggio di veicoli e autocarri. All’interno della proprietà erano presenti diversi fabbricati abusivi costruiti con materiali di risulta e container utilizzati come magazzini ed officine.

Inoltre è stata rinvenuta anche una ingente quantità di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi tra i quali parti di autoveicoli e autocarri smontati, pneumatici, materiali ferrosi, biciclette, batterie esauste e materiali di vario genere depositati in modo incontrollato.

Quattro denunciati

A conclusione degli accertamenti sono state deferite alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio quattro persone, tra loro parenti e proprietari dei terreni in questione, responsabili a vario titolo di violazioni alla normativa edilizia e di tutela paesaggistica e per la gestione illecita di rifiuti, in base ai reati previsti e puniti dal D.P.R. 380/2001 “Testo Unico dell’Edilizia”, il D.lgs. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” e del D.lgs. 152/2006 “Norme in materia ambientale”.

Inoltre sono state avviate le procedure di competenza delle Autorità locali al fine di effettuare il ripristino dello stato dei luoghi, per evitare ulteriori danni e salvaguardare le matrici ambientali. L’operazione in oggetto si inserisce nell’alveo dell’attività quotidiana svolta dai Carabinieri Forestali in difesa della natura, del paesaggio e degli ecosistemi, inoltre in questo caso i beni giuridici tutelati sono stati anche il lavoro e la concorrenza sul libero mercato, a garanzia delle attività economiche che rispettano le norme.

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