Cronaca

Deceduta per Covid-19 un'ospite della Focris: la nipote vuole chiarezza

Pubblichiamo la lettera ricevuta da Sarah Morelli, nipote di Marcella Pinna, l'anziana che era risultata positiva al coronavirus.

Deceduta per Covid-19 un'ospite della Focris: la nipote vuole chiarezza
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Deceduta per Covid-19 un'ospite della Focris: la nipote Sarah Morelli vuole chiarimenti dopo la morte della zia Marcella Pinna, comunicata pochi minuti fa su Prima Saronno.

Deceduta per Covid-19: la lettera della nipote

Sarah Morelli, nipote di Marcella Pinna, l'anziana ospite della casa di riposo Focris deceduta nelle scorse ore, ha inviato alla nostra redazione una lettera per chiedere chiarimenti sul decesso della zia. Ne pubblichiamo un estratto.

Buongiorno,
oggi purtroppo ci ha salutati per sempre, per quel maledetto COVID-19, mia Zia, la Sig.ra ospite della Focris (Fondazione Casa Riposo Intercomunale di Saronno), di cui era uscita notizia nei giorni scorsi. Il 19 marzo ha iniziato a non stare per nulla bene presso la Focris e solo il 21 marzo hanno deciso di contattare il numero di emergenza ove hanno convenuto di trasferirla in ospedale dov’è giunta in codice rosso e da dove non è più uscita. Desidero scrivere questo appello perché lo devo moralmente a MIA ZIA che non meritava di andarsene senza nessun al suo fianco, e a mia mamma che sta vivendo dei momenti drammatici, come tutti coloro che hanno subito un lutto di questo tipo in famiglia. Privatamente ci stiamo adoperando nel richiedere le cartelle cliniche e tutta la documentazione alla Focris e per quanto svolto fino al giorno del trasporto in pronto soccorso, ma è opportuno, nello spirito della salvaguardia di altre vite umane, richiamare l’opinione pubblica chiedendo come sia possibile che dopo un caso conclamato di COVID-19 presso la FOCRIS non si sappia nulla in merito a cosa stia accadendo ufficialmente all’interno della stessa struttura. Mi chiedo come il Dottor Fausto Forti, Direttore Generale della Fondazione, abbia potuto comunicare alla stampa in data 26 marzo che mia zia stesse meglio e desiderasse tornare all’interno della struttura, quando mia mamma stessa ha dovuto inviare documentazione con documento d’identità all’URP dell’ospedale di Saronno per poter ricevere informazioni sullo stato di salute (per ovvi motivi di Privacy); l’unico contatto era con un operatore/operatrice o personale sanitario che dava esclusivamente aggiornamenti sullo stato di salute. Affinché, quindi, il mio dubbio sulla questione corretta dell’emergenza possa essere da subito chiarito, chiedo pubblicamente alle autorità competenti di procedere con le dovute verifiche, come la mia famiglia agirà nel privato, per tutelare tutte le persone ancora presenti presso la struttura. Ringrazio di cuore se desideriate pubblicare il mio scritto con la speranza che possa essere di aiuto a qualcuno che, a differenza mia, può ancora fare qualcosa per i propri Cari.

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