Uboldo

Davide Marzullo torna a casa per le vacanze e resta bloccato per l’emergenza

Il 23enne era a Copenaghen per uno stage di tre mesi in uno dei migliori ristoranti del mondo.

Davide Marzullo torna a casa per le vacanze  e resta bloccato  per l’emergenza
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Davide, giovane chef, è rientrato per un periodo di vacanza all'inizio di marzo dalla Danimarca ed è rimasto bloccato a Uboldo.

Davide Marzullo è il vincitore di Chef Academy

E’ tornato a casa per una settimana di ferie e non è più potuto ripartire. Davide Marzullo vincitore dello «show cooking» Chef Academy di Antonino Cannavacciuolo dal 2 gennaio era voltato con la sua ragazza in Danimarca per uno stage di tre mesi a Copenaghen al Noma, per quattro volte al primo posto nella classifica di The World's 50 Best Restaurants.

Tornato per una settimana di ferie

«Sono tornato a casa la prima settimana di marzo per qualche giorno di ferie approfittando della chiusura del ristorante, ma vista l’emergenza non sono più potuto ripartire. E’ stata un’esperienza preziosa, che ancora non si è conclusa, mancavano infatti tre settimane, che spero di recuperare appena sarà possibile». Un’esperienza formativa non solo in cucina e quindi con la brigata ma anche sul piano organizzativo.
«Appena arrivati io e la mia ragazza abbiamo avuto l’incarico di cucinare per tutto lo staff per una settimana intera, in tutto 130 persone circa. Insomma non proprio una passeggiata, ma è stata per noi una grande occasione, la possibilità per far conoscere i piatti della nostra cucina italiana».

Stage al Noma in Danimarca

Il Noma non è soltanto un ristorante, è una vera e propria azienda, strutturata e organizzata. Tutto è studiato nei minimi dettagli, niente è lasciato al caso.
«Non è stato semplice inserirsi in quel contesto, perché ogni trenta giorni c’è un ricambio di nuovi ragazzi che arrivano per fare lo stage, ma anche questo è uno stimolo importante per non rimanere indietro e fare il possibile per rimare al passo e cercare di apprendere il più possibile - ha continuato Davide - E’ un’azienda che lavora senza sosta e ogni sera ci sono 120 persone da servire e che richiedono il nostro massimo impegno. Un’esperienza di questo tipo mi ha aiutato a essere organizzato, a imparare i loro tempi e a metterli in pratica. L’organizzazione è al millesimo, certamente la prima settimana ero spaesato ma è stata una scuola preziosa, che mi ha permesso di crescere ancora». Ma l’Italia resta il paese dove si mangia meglio e dove il cibo ha un valore e un significato diverso.

Un'esperienza unica

«Noi abbiamo tutto, ci inviano i nostri prodotti e la loro qualità. Durante la prima settimana in cui sono stato incaricato con la mia ragazza di cucinare per tutto lo staff ho fritto melanzane per quattro ore e mezza, ma ho portato a tavola una parmigiana fatta come solo noi italiani sappiamo creare. Grazie a questa esperienza ho imparato a creare un percorso culinario. Fondamentali sono la pulizia, l’ordine e la positività. Nessuno si è mai lamentato, ma abbiamo lavorato tutti cercando di dare il massimo per il risultato finale».

Ora nella brigata di Villa Crespi

In attesa di poter completare lo stage, inizierà una nuova avventura. Quella a Villa Crespi da Cannavacciuolo. «Non vedo l’ora, speriamo sia al più presto, nel frattempo mi sto dedicando alla cucina, pubblico ricette e con mio padre stiamo realizzando una griglia gigante. E con gli altri ragazzi dello show cooking abbiamo pensato all’#ACAchallenge, un modo per proporre nostre ricette e tenere compagni anche sui social».

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