Emergenza

Coronavirus, torna il mercato di Saronno: scarsa l'affluenza FOTO

Tornano gli ambulanti, ma sotto la media è il numero di persone che ha deciso di passeggiare per le vie e di fare acquisti; critico il consigliere Banfi.

Coronavirus, torna il mercato di Saronno: scarsa l'affluenza FOTO
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Coronavirus: questa mattina, mercoledì 4 marzo, il mercato di Saronno ha riaperto i battenti dopo lo stop di settimana scorsa, con tanto di polemiche a livello nazionale, per l'emergenza sanitaria. L'affluenza non è però stata alta, forse condizionata dai recenti casi di contagio nel nostro territorio.

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Coronavirus, torna il mercato a Saronno ma bassa è l'affluenza

Come prevedibile non si sono registrate le consuete medie di presenza nel mercato di mercoledì dopo l'emergenza sanitaria che in questi giorni ha interessato da vicino anche il nostro territorio. Le vie non erano però deserte e alcuni cittadini hanno comunque acquistato alle bancarelle, specialmente quelle specializzate nei beni di prima necessità, come frutta e verdura. Gli ambulanti, così come i negozianti delle vie interessate, hanno registrato un calo di fatturato, anche se la maggior parte ha comunque visto come positivo la riapertura del mercato che, nonostante il calo nelle affluenze, ha comunque permesso di lavorare e di non perdere un'intera giornata. La Polizia locale e i volontari dell'Associazione nazionale carabinieri erano invece presenti per garantire il rispetto delle direttive contenute nell'ordinanza comunale, ma anche nel decreto ministeriale, ossia il rispetto delle distanze di sicurezza tra le persone per evitare assembramenti.

Il commento del consigliere Francesco Banfi

L'attenzione sviluppatasi attorno allo svolgimento del mercato cittadino non è riassumubile con "mercato sì o mercato no", ma si rifà alla logica che ha guidato la scelta dell'amministrazione. Posto che nessun ente superiore ha mai vietato lo svolgimento dei mercati, la sospensione è tra i provvedimenti che un'amministrazione comunale può attuare. Sono ovviamente legittime le richieste di ambulanti e delle associazioni di categoria che chiedono "di lavorare" senza venire tacciati di essere degli untori: non lo sono. Mercoledì 26 febbraio, zero contagiati, l'amministrazione Fagioli non fa svolgere il mercato teorizzando 1200 decessi. La clownerie è una bella arte, non per tutti e magari in dipendenza dal momento. Mercoledì 4 marzo, con contagi in zona, viene consentito il regolare svolgimento. In questo atteggiamento completamente dicotomico, a saltare all'occhio sono due verità: l'insorgenza di casi e l'aver compreso l'assurdità del calcolo dei 1200 decessi. Non stupisce che i cittadini si chiedano i motivi di questo cambio di direzione: l'amministrazione che si sconfessa. In questo modo, con il rischio sanitario manifestato, pare che a guidare Fagioli in ambo i casi sia stato l'assurdo calcolo dei 1200: quando lo credeva reale sospendeva il mercato, quando ha capito l'irrealtà allora ha lasciato tutto normale come se non ci fossero contagi. Al netto di tutto, meglio sarebbe stato confermare la sospensione oppure contingentare la presenza dei banchi (ad esempio i soli alimentari) lasciando invariate le posizioni così da avere più spazio tra un banco e l'altro. Sarebbe stato un modo con cui l'amministrazione avrebbe dimostrato ai cittadini di avere un'unica voce certa e sicura senza contraddirsi da sola.

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